IL PROGETTO

Guida autonoma anche senza segnale satellitare, Aspi avvia i test

In Toscana la prima sperimentazione: al centro la tecnologia sviluppata da Movyon che mantiene costante il livello di automazione anche in galleria. L’Ad Roberto Tomasi: “Diventiamo protagonisti del cambiamento con l’obiettivo di rendere la nostra infrastruttura sempre più sicura, innovativa e connessa”

Pubblicato il 22 Giu 2023

guida autonoma

In Toscana è partita la prima sperimentazione di Autostrade per l’Italia sulla guida autonoma. Dopo l’entrata in esercizio dei primi 50 km di Intelligent Roads in A1 tra Firenze Sud e Firenze Nord e sul nodo urbano di Bologna, Aspi ha avviato i test di un sistema che consentirà al veicolo di comunicare con l’infrastruttura mantenendo lo stesso livello di guida autonoma, anche in assenza del segnale satellitare. A oggi sono già state effettuate due sperimentazioni: sia in ambiente protetto, sia in un tratto autostradale, più precisamente nella Galleria “Le Croci”, posizionata fra Calenzano e Barberino, un fornice attualmente chiuso per la riqualificazione della tratta.

A luglio i test proseguiranno sulla A8 e sulla A26 con la prima sperimentazione della guida autonoma su un tratto aperto al traffico.

Il programma Mercury

I progetti Intelligent Roads rientrano nel Programma “Mercury”, in cui tutte le società del Gruppo sono impegnate nella costruzione e realizzazione del piano dedicato all’innovazione. L’obiettivo è quello di garantire infrastrutture più sicure e partecipare da protagonisti alla rivoluzione che decarbonizzazione, digitalizzazione e nuovi servizi di trasporto stanno apportando a tutti i sistemi di mobilità

Un viaggio senza interruzioni 

Movyon, centro per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Aspi e leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni di Intelligent Transport Systems, è in prima linea nell’implementazione di tecnologie che permettono all’infrastruttura di supportare la guida autonoma. Insieme al Politecnico di Milano ha ideato e testato una tecnologia che, basandosi sulla comunicazione wireless tra il veicolo e le antenne RSU (Roadside Unit) già distribuite lungo la rete, permette all’auto di ricevere informazioni utili al posizionamento di precisione e di mantenere il livello di automazione costante lungo il percorso. Durante i test è stata verificata la potenziale capacità dell’auto, opportunamente allestita e supportata dell’infrastruttura, di procedere senza l’intervento del guidatore, potendo così mantenere la guida autonoma di Livello 3 (il livello 3, secondo gli standard la Society of Automotive Engineers, permette la guida senza intervento umano in situazioni specifiche ndr) anche in galleria, o comunque in assenza di segnale satellitare.

“Il settore del trasporto su gomma – spiega l’Ad di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi – sta attraversando una fase di trasformazione e innovazione caratterizzata da numerosi trend in evoluzione: l’elettrificazione dei veicoli, i nuovi servizi digitali di mobilità, la connettività e la guida autonoma. Con sperimentazioni all’avanguardia guardiamo al futuro e diventiamo protagonisti del cambiamento con l’obiettivo di rendere la nostra infrastruttura sempre più sicura, innovativa e connessa. Grazie al programma Mercury, supportiamo lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma, lavorando al miglioramento continuo dei livelli di affidabilità e sicurezza”.

“Con la nostra innovazione vogliamo dare un ruolo attivo all’operatore stradale per favorire quella che sarà una grande rivoluzione della mobilità – evidenzia Lorenzo Rossi, Ad di Movyon – Stiamo sperimentando nuove soluzioni che supportino i veicoli a guida autonoma attraverso lo sviluppo e l’integrazione di tecnologie avanzate e l’utilizzo dei dispositivi di comunicazione già installati lungo la rete autostradale. È infatti l’infrastruttura che, dotata di sensori e sistemi di monitoraggio per la gestione del traffico e della sicurezza, ha una visione completa e sempre aggiornata della rete stradale e può integrare o ridondare le capacità tecnologiche che i veicoli stanno acquisendo, aumentandone i livelli di affidabilità e favorendone la diffusione”.

Perché è fondamentale sviluppare l’infrastruttura

Grazie all’utilizzo di sistemi C-Its è possibile garantire lo scambio continuo di dati tra i mezzi e l’infrastruttura. In questo modo le auto possono comunicare tra loro (V2V o Vehicle to Vehicle) e con la sede autostradale (V2I o Vehicle to Infrastructure) per incrementare la sicurezza e la fluidità del traffico. Nel prossimo futuro lo sviluppo delle infrastrutture sarà fondamentale per rendere la guida autonoma ancora più performante, efficiente, sicura e confortevole. I veicoli potranno comunicare con l’infrastruttura grazie all’innovazione tecnologica che Movyon sta portando sulla rete autostradale e che un domani potrebbe essere estesa anche nei centri urbani. La digitalizzazione della rete stradale consentirà di superare la fase in cui il veicolo raccoglie in autonomia i dati solo grazie ai suoi sensori e consentirà quindi al mezzo di ricevere più informazioni, anche in presenza di condizioni di scarsa visibilità o di ostacoli.

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