Abolita in Francia la disconnessione forzata da Internet per chi infrange il copyright online, finora prevista dalla normativa messa in atto dall’Hadopi, agenzia governativa anti-pirateria nata nel 2009 ma negli ultimi mesi rimessa in discussione dal governo Hollande.
È stato pubblicato oggi nel Journal Officiel il decreto applicativo di soppressione della procedura che prevede il “taglio” all’accesso in rete in caso di ripetuto downloading illegale. Resta applicabile solo una sanzione pecuniaria che può raggiungere i 1.500 euro per i responsabili delle violazioni.
Il provvedimento per rivedere il meccanismo dei tre “strikes” – una procedura graduale che prevede due notifiche recapitate all’utente e una terza segnalazione all’autorità di giudiziaria per chi continua a scaricare file-pirata, per poi procedere eventualmente alla disconnessione forzata dal web – era stato preannunciato a maggio dal ministro della Cultura, Aurélie Filippetti. Di fatto è una conseguenza delle raccomandazioni contenute nel rapporto Lescure, presentato lo scorso 13 maggio. Pierre Lescure, fondatore di Canal Plus e da cinque anni direttore del Théâtre Marigny, era stato incaricato dal presidente Francois Hollande e dalla stessa Filippetti di produrre un rapporto sulla cultura in cui, tra l’altro, fornire raccomandazioni per affrontare la rivoluzione digitale con criteri meno repressivi rispetto a quelli del predecessore Nicolas Sarkozy, fautore della legge Hadopi.
Nel rapporto Lescure si prevede anche la soppressione dell’agenzia Hadopi (8,5 milioni di euro la dotazione del budget 2012) e l’integrazione dei suoi compiti e attività in seno al Csa (Consiglio superiore dell’audiovisivo).
Un provvedimento di legge sul tema – il ministro Filippetti ha dichiarato di volerlo studiare questa estate – sarà preso in esame dal parlamento a fine 2013 o inizio 2014.
Nel maggio scorso l’Hadopi ha comunicato di aver spedito una prima notifica a 1.757.847 persone, un secondo avviso a 159mila e di aver successivamente inviato 559 segnalazioni all’autorità giudiziaria. Dal 2009 un solo utente è stato condannato, il mese scorso, al “taglio” di Internet per due settimane e a una multa da 600 euro per aver scaricato illegalmente “due o tre” file.