Scatta l’invito 2015 a presentare i progetti Ict di Horizon 2020 per i quali la Ue ha messo sul piatto 561 milioni di euro. Come ricorda Il Sole 24 Ore l’invito è strutturato in 15 tematiche relative alle sfide di leadership industriale e tecnologica e rispecchiano i sei ambiti identificati come prioritari da Bruxelles: nuova generazione di componenti e sistemi; elaborazione di prossima generazione; internet del futuro; tecnologie di contenuto; interfacce avanzate e robot, micro e nanoelettronica. La procedura è aperta fino al 14 aprile 2015.
Per avere i finanziamenti bisogna rispettare una serie di regole: possono partecipare le persone giuridiche situate in almeno tre paesi Ue, nei paesi della Spazio economico europeo, in uno dei paesi in via di adesione o dei paesi terzi selezionati. Le risorse si basano principalmente sul requisito della transnazionalità e, dunque, il progetto deve avere come fine lo scambio di esperienze, il trasferimento di buone prassi o la cooperazione nella progettazione e nell’attuazione.
Le iniziative possono riguardare “azioni di ricerca e innovazione” – finanziate al 100% di costi eleggibili – che includono la ricerca di base, lo sviluppo e l’integrazione tecnologica, test di un prototipo di laboratorio. Oppure “azioni innovative” – qui il finanziamento è al 70% – per prodotti, processi o servizi nuovi o implementati. Tali attività comprendono, tre le altre, testing, prototipazione, sperimentazione e validazione.
I progetti vanno presentati solo per via telematica sul portale del partecipante di Horizon 2020. Se la proposta viene valutata positivamente bisognerà validare l’organizzazione, designare il rappresentante ed effettuare il self check della validità finanziaria della propria organizzazione.
L’Agenzia per la promozione della ricerca europea (Apre) ospita i punti di contatti nazionale (Ncp) di Horizon 2020 in Italia che offrono servizi e informazioni.