Per la quindicesima volta consecutiva, da sedici trimestri a questa parte,chiudono con il segno meno i conti di Hp. Nel terzo quarter fiscale 2015 –quello che si è chiuso il 31 luglio – l’azienda ha registrato un utile netto pari a 854 milioni di dollari, pari a un tracollo del 13,2%, ricavi a 25,3 miliardi di dollari, in calo dell’8% (anche se al netto delle fluttuazioni valutarie la flessione sarebbe stata del 2%) e vendite per 25,44 miliardi, inferiori alle stime degli analisti anche se di poco. Un risultato che lascia l’amaro in bocca più che in altri trimestri.
L’azienda, prossima alla scissione, si aspettava performance migliori. E dovrà quindi portarsi in eredità un fardello più pesante del previsto. Ma lo “spezzatino” assicura la numero uno Meg Whitman, servirà non solo a rimettere a posto i conti ma anche e soprattutto a rinstradare l’azienda verso la risalita. Due le entità in cui sarà riorganizzata la nuova Hp: Hp Inc e Hewlett-Packard Enterprise, ciascuna con 50 miliardi di dollari di fatturato. La scissione del ramo enterprise non è casuale: è proprio questo il segmento, l’unico, che registra performance in crescita. Nel trimestre appena alle spalle l’avanzata è stata del 2%: non molto se il dato è a sé stante, ma parecchio considerati i risultati di altri segmenti (pc e stampanti hanno chiuso rispettivamente a -13% e -9%). Nel segmento aziende sono i prodotti per il networking, a +22%, a trainare la crescita, seguiti dai server (+8%). Vanno male invece i ricavi da servizi tecnologici e i sistemi critici aziendali in calo rispettivamente del 9% e del 21%.
Ma il passato è ormai alle spalle, o almeno di questo è convinta Mrs Whitman. Nel ricordare la complessità dell’operazione di riorganizzazione, la manager – che nel nuovo corso assumerà l’incarico di ceo di Hewlett-Packard Enterprise e siederà nel consiglio non esecutivo di Hp Inc – ha evidenziato che nonostante i risultati trimestrali non siano stati all’altezza delle aspettative, la performance ha mostrato una performance “very strong” nel segmento enterprise e che c’è stato un “sostanziale progresso” nel processo di separazione in atto. “Il primo agosto è stata completata la separazione delle operazioni e dei sistemi IT della società, separando circa 750 sistemi, che influenzano il 95% dell’attività senza che si siano verificati problemi di sorta”, ha spiegato. “In ogni caso abbiamo dovuto fronteggiare un contesto macroeconomico e tecnologico faticoso nel terzo trimestre, in cui si è assistito a un calo della spesa dei consumatori, al proseguo della debolezza economica in Russia e in Cina e a un mercato azionario incerto”.
A proposito della Cina, Hp si prepara per lo spin off del business dei server per creare una joint venture con la Tsinghua University. Il business dei server in Cina – ha evidenziato Meg Whitman – sta andando bene, a dimostrazione dunque delle scelte azzeccate della società nel riorganizzare i propri business al fine di spingere quelli più floridi.