Non sarà indolore lo sbarco di Mark Hurd da Hp a Oracle. Il
manager, noto per la sua aggressiva politica di tagli,
all’indomani della nomina in Oracle è stato accusato da Hp di
aver violato l’accordo di confidenzialità firmato all’uscita
dl gruppo, che prevedeva, insieme a una buonuscita del valore di 35
milioni di dollari, l’impegno a non divulgare informazioni
riservate sulle strategie del gruppo a aziende concorrenti. Hp
dovrà ora dimostrare che effettivamente Hurd ha violato le
regole.
Oracle non ha fatto aspettare la propria reazione: l’ad Larry
Ellison, conosciuto per i propri attacchi spregiudicati, ha fatto
capire che una mossa del genere potrebbe mettere a rischio la
collaborazione decennale fra le due società: “Così facendo, il
board di Hp sta rendendo impossibile a Oracle continuare a
collaborare nel mercato IT” ha detto ieri. Hp e Oracle sono stati
partner per decenni e hanno, si legge sul sito di Hp, oltre 100mila
clienti comuni.
Ex Ceo di Hewlett-Packard, dimessosi a seguito di uno scandalo
sessuale, Hurd è stato nominato in questi giorni nuovo
co-presidente della società guidata da Larry Ellison nonché
membro del board.
Hurd prende il posto di Charles Phillips e lavorerà in
collaborazione con l'altro co-presidente, Safra Catz.
“Con Charles la nostra strategia è diventata sempre più
customer-centric – ha commentato il Ceo Ellison -. Quando lo
scorso dicembre mi ha espresso il suo desiderio di lasciare
l’azienda gli ho chiesto solo di rimanere per curare
l’integrazione con Sun. Ci mancherà il suo talento e la sua
capacità di essere leader, ma rispetto la sua decisione”.
Il nuovo presidente riporterà direttamente al Ceo. Hurd si è
dimesso da Hp lo scorso 6 agosto, dopo che un'indagine interna
all'azienda aveva evidenziato alcune violazioni ai codici di
comportamento nelle relazioni con una collaboratrice. La nomina è
stata decisa dallo stesso Ellison che, in questo modo, punta a
rafforzare il business dell'hardware anche attraverso nuove
acquisizioni.
Nei giorni dello scandalo proprio Larry Ellison si era scagliato
violentemente contro la decisione del board di Hp di accettarne le
dimissioni. In una lettera aperta al New York Times sottolineava
come l’azienda avesse "preso la peggior decisione da quando
molto anni fa quegli idioti del board di Apple avevano licenziato
Steve Jobs".