Dopo quasi due anni di trattativa e a più di 25 anni dalla stipula dell’ultimo accordo di secondo livello, è stata siglata l’ipotesi per il contratto integrativo aziendale di Hewlett Packard Italia, che riguarda circa 2.500 lavoratori. È quanto comunica una nota della Filcams Cgil. "L’intesa raggiunta, in un panorama economico non certo brillante – afferma Cristian Sesena, della segreteria nazionale Filcams Cgil – per il mercato dell’Information Tecnology, si configura come estremamente positiva . È stato infatti possibile mettere in sicurezza il patrimonio contrattuale preesistente, che, dal punto di vista normativo, era fra i più avanzati del settore".
Tra le novità più rilevanti, secondo il sindacato, "la piena contrattualizzazione del telelavoro; un insieme articolato e completo di tutele individuali, aspettative, congedi, permessi studio, maternità e, nell’ambito della complessa armonizzazione fra Fondo di assistenza sanitaria aziendale, Fondo Est e Quas, il recupero della contribuzione a carico del lavoratore introdotta dal contratto nazionale separato, contribuzione che sarà integralmente corrisposta dall’impresa". Inoltre, aggiunge la Filcams, "per la prima volta nella sua storia, Hp italiana ha sottoscritto un’intesa che prevede un premio collettivo basato su indicatori di crescita, qualità e gestione".
"Questi indicatori, indipendenti fra loro, saranno oggetto di anno in anno – conclude – di verifica con i rappresentanti sindacali unitari. Il premio consta di una parte fissa e una variabile, ossia legata al raggiungimento degli obbiettivi dei suddetti indicatori".