STRATEGIE

Hp lancia i server di nuova generazione

Cambio di strategia con la linea Proliant Gen9 con cui l’azienda punta a contrattaccare l’offensiva dei nuovi player cinesi. Il salto di innovazione intercetta il nuovo modello di IT richiesto dalle società con mobilità, cloud, big data e analitici. Peter Schrady: “Mercato in crescita anche in Europa”

Pubblicato il 29 Ago 2014

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Hewlett-Packard lancia una nuova linea di server: la linea di blade e rack Proliant Gen9. Il più grande produttore al mondo di server per quota di mercato lancia la nona generazione dei suoi Proliant basati su processore Intel Xeon che promettono – secondo gli executive di Hp – una maggiore velocità di “provisioning” delle macchine virtuali, una performance maggiore e un consumo ridotto rispetto alla generazione precedente.

Il lancio avviene in più stadi: il 9 settembre Hp mostrerà la linea completa di prodotti in un evento organizzato a San Francisco, mentre in una anteprima per la stampa europea a Londra, a cui ha partecipato il Corriere delle Comunicazioni, ha mostrato la roadmap dei nuovi Proliant: ci saranno quattro serie di rilasci a partire da settembre sino a giugno del 2015, con una fase di transizione e di “convivenza” tra i nuovi Gen9 e gli attuali Gen8 che durerà 18 mesi. Tra i nuovi server annunciati da Hp, le versioni Apollo 6000 e 8000, ML 350 e DL 360, DL 380. Gli attuali server DL in linea diventeranno inoltre la fascia economica dei prodotti per fare concorrenza all’analoga offerta di Fujitsu, SuperMicro e Huawei.

Proprio il tema dei “cinesi”, cioè dell’arrivo sul mercato di nuovi player nel settore dei server, è stato il tema di una breve conversazione del Corriere delle Comunicazioni con Peter Schrady, vicepresidente e general manager server “rack and tower” per Hp. «I margini del settore server – ha detto Schrady – sono molto più alti di quelli, ad esempio, dei Pc: con i server abbiamo circa il 14% di marginalità, per i Pc parliamo di cifre standard per il mercato del 3%. L’arrivo di aziende come Huawei e Lenovo porterà inevitabilmente a un abbassamento dei margini, cosa che nel lungo periodo avrà sicuramente riflessi negativi sul budget disponibile per la ricerca e sviluppo. Non dimentichiamo infatti che i server di oggi sono ancora figli di una concezione antiquata e non all’altezza del nuovo modello di IT richiesto dalle aziende con mobilità, cloud, big data, security e analitici. La cosa interessante però è che oggi ci sono grandi margini per l’innovazione e che il mercato dei server è in crescita a livello mondiale e anche in Europa».

Una delle innovazioni della Gen9 dei server di Hp sta nell’approccio progettuale e nel costo di gestione. Mentre la Gen8 era estremamente efficiente da un punto di vista di costi per performance e consumo, con un TCO molto basso rispetto alle performance migliori, secondo gli stessi executive di Hp, aveva anche il difetto di non scalare bene verso il basso. «Il problema – spiega Schrady – è che non scalava altrettanto bene nei costi per performance verso il basso, ed è da qui che entravano i nostri avversari, offrendo prodotti meno scalabili ma più economici per i clienti più piccoli. Con la Gen9 possiamo raggiungere la parte bassa del mercato in maniera più efficace».

Oltre a una serie di innovazioni tecnologiche legate all’hardware dei server e alla loro gestione, Hp ha anche intensificato l’alleanza con i produttori di macchine virtuali Hyper-V e VMware per raggiungere i risultati di maggiore velocità e ottimizzazione nell’adozione, gestione e funzionamento della virtualizzazione sulla Gen9 dei server Proliant.

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