Hewlett-Packard, primo produttore mondiale di pc, potrebbe decidere di separare le sue attività (personal computer, server e servizi) per rilanciarsi sul mercato aumentando il valore delle azioni. L’indiscrezione, non confermata, è stata diffusa dal nuovo sito finanziario Quartz, che cita fonti vicine ad HP. Non sembra un caso che la notizia sia emersa lo stesso giorno in cui la società rivale Dell, in crisi da tempo, ha annunciato il delisting dalla borsa e l’acquisto per 24,5 miliardi di dollari da parte del fondatore, il presidente e Ceo Michael Dell, in partnership con il fondo di private equity Silver Lake e Microsoft.
Dal canto suo, HP ha criticato l’operazione di buyout che ha coinvolto Dell e si è detta pronta a sfruttare la debolezza della società rivale. “La capacità di Dell di investire in nuovi prodotti e servizi sarà estremamente limitata – ha affermato in una nota – Si prospetta un lungo periodo di incertezza per Dell, e questa transizone non sarà positiva per i suoi clienti. Inoltre, sotto il peso di un debito pesante, la capacità di Dell di investire in nuovi prodotti e servizi sarà alquanto limitata. Le operazioni di leverage buyout tendono in generale a lasciare i clienti in bilico. I clienti di Dell saranno vogliosi di esplorare alternative e HP intende avvantaggiarsi di questa opportunità”.
Ma l’entusiasmo di HP per i problemi di Dell ha sollevato freddezza sulla stampa Usa. La crisi del mercato dei pc è generalizzata, scrive il sito della Cnn, quindi HP ha poco da gioire, anche perché nell’ultimo anno il titolo in borsa ha lasciato sul terreno il 43% del suo valore. E’ pur vero che il boom dei tablet sta eclissando i pc e che Apple sta erodendo quote di mercato a Dell. Detto questo, per le stesse ragioni nemmeno il futuro di HP sembra così semplice.
In generale, né Dell né HP sono state capaci negli ultimi anni di entrare in maniera decisa sul mercato del mobile, dominato da Apple e Samsung. Infine, se HP pensa di trarre vantaggio dalla crisi di Dell puntando sulla leve del prezzo, questa mossa potrebbe non piacere ai suoi azionisti. Tanto più che questa strategia non ha dato frutti sperati nemmeno in passato.
La mission del Ceo Meg Whitman non è delle più semplici, tanto più che HP negli ultimi tempi ha dovuto affrontare svalutazioni pesanti, pari a 8,8 miliardi di dollari, derivanti dall’acquisizione della società di software Autonomy. Inoltre, le previsioni per il 2013 sono state riviste al ribasso dalla Whitman, dopo un 2012 decisamente negativo. L’azienda infine sta portando avanti un pesante piano di ristrutturazione.