È fatta. Hpe ha definitivamente scorporato il proprio business software mettendo la parola fine alla disastrosa operazione che nel 2011 segnò l’acquisizione dell’azienda britannica Autonomy per 11 miliardi con l’obiettivo di trasformare l’ex HP in un’azienda leader mondiale del software aziendale. “Con il completamento di questa transazione, Hpe ha raggiunto una tappa importante nel percorso per diventare una società più forte e focalizzata, finalizzata a competere e vincere nel mercato attuale”, commenta il ceo Meg Whitman. “E questa transazione distribuirà circa 8,8 miliardi di dollari a Hpe e ai suoi azionisti”, ha aggiunto in riferimento in particolare al merger con Micro Focus International in cui sono confluiti i software Hpe inclusa la piattaforma ArcSight.
Hpe può dunque ora concentrarsi a 360 gradi su quello che è considerato il business vincente: i servizi cloud. Un campo in cui giocano colossi come Amazon e Microsoft. Ma il software restareà comunque un perno della rinnovata strategia che fa leva su tre assi: si punta innanzitutto a rendere l’IT ibrido sempre più semplice grazie ad offerte chiare che consentano ai clienti di spostare i dati attraverso i loro data center locali, cloud privati e ambienti pubblici cloud. L’azienda si sta inoltre concentrando sui servizi che accompagneranno l’era IoT. E last but not least intende giocare un ruolo importante con la sua expertise per aiutare le aziende a dotarsi delle competenze necessarie per trasformare i propri ambienti IT.
A seguito della transazione Hpe rivedrà l’outlook finanziario 2017. Il dettaglio della revisione sarà annunciato in occasione dei risultati del terzo trimestre fiscale attesi per martedì 5 settembre.
