Profonda ristrutturazione in Htc, che ha deciso di tagliare entro la fine dell’anno circa 2.250 posti, pari al 15% del suo organico totale, e di tagliare i costi operativi del 35%. Il produttore asiatico di smartphone ha motivato questa scelta con la mancanza di nuovi clienti in un mercato che ormai considera maturo. Presentando la scorsa settimana i contri trimestrali l’azienda aveva previsto per il terzo trimestre un andamento negativo dei conti, individuandone la causa nella mancanza di domanda sul mercato cinese, dove ormai persa la leadership, la presenza di mercato si è ridotta negli anni da una percentuale a due cifre all’attuale posizione, inferiore al 2%. A pesare sui conti di Htc anche il terreno perso nei confronti di Samsung, che ha potuto contare negli anni su una strategia di marketing più forte e aggressiva. Tra le critiche mosse dagli addetti ai lavori alla società asiatica c’è anche quello di non aver sviluppato in modo convincente negli ultimi due anni il proprio prodotto di punta, l’Htc One, rimasto nel tempo molto simile alla versione originale.
“Dal momento che abbiamo scelto di diversificare le nostre attività al di là della produzione di smartphone – ha annunciato la ceo dell’azienda, Cher Wang (nella foto) – abbiamo bisogno di un’organizzazione più flessibile e dinamica, per essere sicuri di poter trarre vantaggio da tutte le opportunità della società connessa. Si tratta di un riallineamento strategico del nostro business, che assicurerà che ogni struttura di produzione avrà il giusto focus, le giuste risorse e le giuste competenze per competere sui nuovi mercati”.
Durante il Mobile World Congress la società aveva annunciato una partnership con Valve per realizzare la cuffia per videogame “Vive Vr”. Quella dei giochi è stata individuata dall’azienda come una delle aree di crescita più promettenti, anche se non sono ancora disponibili feedback. Tra gli altri settori in cui Htc ha scelto di provarsi per il futuro ci sono quelli della realtà virtuale e dei device per il fitness.