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Html5, W3C: “Bilancio positivo a un anno dal lancio”

Secondo l’ufficio italiano del World Wide Web Consortium il linguaggio web, il primo a fare il suo ingresso nel mondo dei dispositivi mobili, è sempre più usato dai principali browser e nei siti

Pubblicato il 20 Set 2012

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Il linguaggio Html5, il primo della serie degli “HyperText Markup Languages” a lanciarsi nel settore dei dispositivi mobili, si sta affermando nella rete, è sempre più usato dai principali browser, è utilizzato da molti siti e, a detta dei suoi fautori, sta cambiando il mondo dell’industria, dalla comunicazione in mobilità all’automotive al comparto televisivo.

È il primo bilancio – a un anno del lancio della bozza iniziale di Html5 (e a quattro dalla pubblicazione del primo documento di lavoro) – elaborato dagli esperti riuniti oggi a Roma presso l’Università Pontificia Regina Apostolorum in una conferenza organizzata dall’Ufficio Italiano del World Wide Web Consortium (W3C). Si tratta di una comunità internazionale in cui le organizzazioni aderenti (tra cui giganti come Apple, Google e Adobe, solo per fare qualche nome), uno staff a tempo pieno e gli utenti lavorano insieme per sviluppare standard web. Guidato dall’inventore del World Wide Web Tim Berners-Lee e dall’amministratore delegato Jeffrey Jaffe, il W3C ha come missione portare la rete fino al massimo del suo potenziale.

L’evento, ultima tappa di un tour che dal 10 al 20 Settembre ha toccato le principali città europee, era l’occasione per fare il punto sui progressi dell’Html5, aggiornare e “allineare” tutti coloro che si occupano di questo linguaggio con cui sono scritte le pagine web, conoscere gli ultimi sviluppi e riflettere sulle prospettive future. Protagonista dell’incontro è stato Michael Smith (che, in piena sintonia con il proprio lavoro, si fa chiamare Michael[tm] Smith), una delle menti internazionali che hanno contribuito allo sviluppo di Html5.

La scommessa di Html5 è diventare la piattaforma web per eccellenza superando gli attuali problemi di interoperabilità. “Il Web si sta estendendo in modo ubiquo anche su dispositivi per i quali non era stato pensato anni fa e punta su Html5 come la piattaforma per l’innovazione, il consolidamento e la riduzione dei costi” ha detto Smith, americano residente a Tokyo da 11 anni.

“Una delle novità più rilevanti è che si propone come piattaforma aperta per lo sviluppo di applicazioni web interoperabili anche sui nuovi dispositivi come tablet e smartphone, i quali, a loro volta, stanno dando un forte impulso al suo sviluppo” hanno sottolineato Oreste Signore, direttore del W3C Italia, e Massimo Martinelli, membro dell’ufficio del W3C e dipendente del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche). “Non solo: Html5 – hanno proseguito – è anche alla base dello sviluppo della nuova televisione, la Smart T. A questo proposito il W3C ha costituito un nuovo gruppo di lavoro Web&TV. Si parla inoltre di impieghi di Html5 nel settore automobilistico”.

Le nuove funzionalità, sostengono i suoi fautori, permettono agli utenti di realizzare siti più attraenti, interattivi ed intelligenti. Elementi innovativi, video e audio, sono stati proposti in modo da potenziare la gestione delle informazioni multimediali ora gestite “nativamente” dai browser, evitando la necessità di installare plugin dedicati. In pratica quei browser che adottano il linguaggio Html5 danno l’opportunità agli utenti di vedere direttamente video online senza costringerli a scaricarsi programmi come Real Player o simili.

Html5 consente inoltre interazioni anche tra dispositivi eterogenei che diventano interoperabili: per esempio chiunque potrà inviare sulla rete streaming video in tempo reale semplicemente utilizzando un browser strutturato “ad hoc”. In questo momento il gruppo di lavoro si sta anche concentrando su privacy e sicurezza per aumentare ulteriormente la fiducia nell’utilizzo della Open Web Platform.

Una delle sfide più significative è rappresentata dai grandi gruppi che detengono standard proprietari: cederanno al “fascino” di Html5 o continueranno a fare tutto “in casa”? Secondo i vertici del W3C la conversione dei big è una strada in parte percorsa e comunque percorribile. “Credo fermamente – ha concluso Smith – che Html5 sarà la piattaforma che resterà e si affermerà nel lungo periodo”.

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