L'OPERAZIONE DA 15 MILIARDI

Huawei conferma: Honor in vendita alla cordata guidata dalla città di Shenzen

Ufficiale la cessione del brand di smartphone low cost: in pista la Shenzhen Zhixin New Information Technology con una serie di aziende private. Svelata la nuova versione del sistema Emui

Pubblicato il 17 Nov 2020

Honor smartphone

Huawei ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi secondo cui il marchio di smartphone Honor e le attività correlate sarebbero in procinto di essere cedute. Per la precisione, il deal è stato chiuso con un consorzio guidato dalla città di Shenzhen e dai rivenditori locali dei prodotti. Al momento però non sono ancora disponibili i dettagli finanziari dell’accordo. Reuters aveva riferito che l’acquisizione potrebbe valere oltre 100 miliardi di yuan (15 miliardi di dollari) e che alla cordata avrebbe partecipato anche il distributore Digital China, che però – pare – si è solo limitato a esaminare l’accordo senza prendere parte al consorzio finale che ha acquistato Honor.

La nuova proprietà di Honor

Il nuovo proprietario, stando a quanto dicono i media cinesi, si chiama Shenzhen Zhixin New Information Technology, una società controllata da Shenzhen Smart City Development Group nata per costruire infrastrutture informatiche nella città natale della stessa Huawei: oltre 30 agenti e rivenditori del marchio Honor stanno partecipando e hanno proposto per primi questa acquisizione. La vendita agli acquirenti, inclusi i rivenditori dei prodotti low cost, ha lo scopo di “salvare la catena industriale di Honor”, hanno affermato gli investitori in una dichiarazione pubblicata online. Huawei dunque venderà tutte le sue azioni e non avrà alcun rapporto di gestione con la nuova società.

Il colosso cinese ha dichiarato che il business legato all’elettronica di consumo ha subito “un’enorme pressione negli ultimi tempi” a causa delle sanzioni statunitensi contro il gruppo, che hanno reso difficoltoso l’approvvigionamento dei componenti necessari all’assemblaggio dei telefoni. La vendita Honor dovrebbe aiutare a supportare i rivenditori e i rivenditori locali in Cina, consentendo all’azienda di sviluppare una propria catena di fornitura separata da Huawei.

Lanciato nel 2013, il marchio Honor è stato sviluppato per aiutare Huawei a raggiungere la fascia media e bassa del mercato degli smartphone e raggiungere più giovani. La società ha affermato che Honor distribuisce oltre 70 milioni di unità all’anno, rispetto alle spedizioni totali di 240 milioni registrate dalla casa madre l’anno scorso.

E intanto Huawei lancia la nuova versione di Emui

Rispetto agli smartphone di casa, Huawei invece tira dritto senza esitazioni, nonostante il ban americano: il colosso tecnologico ha infatti ufficializzato l’arrivo di Emui 11, la nuova versione dell’interfaccia grafica proprietaria del brand, che verrà rilasciata su 14 smartphone, “per una user experience”, dichiara l’azienda, “sempre più fluida e intelligente”. Annunciata durante l’evento globale della nuova serie Mate 40 lo scorso 22 ottobre, Emui 11 offre una gamma di nuove funzionalità software, miglioramenti alla privacy e sicurezza che rendono i dispostivi Huawei più veloci e reattivi. I primi dispositivi top di gamma che riceveranno l’aggiornamento sono il P40, il P40 Pro, il P40 Pro+, il Mate 30 Pro, il Mate Xs, il P30, il P30 Pro, il P30 Pro New Edition, il Mate 20 X, il Mate 20 Pro, il Mate 20, il Porsche Design Huawei Mate20 RS, il Mate 20 X 5G e il nova 5T. Il rilascio della nuova versione avverrà in due momenti: la prima fase includerà P40, P40 Pro, P40 Pro+ e Mate 30 Pro, che riceveranno l’aggiornamento entro metà dicembre 2020; successivamente, tutti gli altri dispositivi riceveranno l’aggiornamento entro marzo 2021. L’update sarà rilasciato Huawei Over-the-Air.

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