SPONSORED STORY

Huawei: “Continueremo a investire in Europa. Diamo lavoro a 170mila persone”

L’azienda ha contribuito con 12,8 miliardi di euro al Pil continentale nel 2018 e sono dieci i Paesi coinvolti dalle attività. “Siamo strettamente allineati agli obiettivi del Mercato unico digitale”

Pubblicato il 27 Mag 2020

Kevin Liu

President of Public Affairs and Communications Department, Western Europe, Huawei Technologies

huawei

I governi di tutta Europa hanno fatto dell’integrazione della tecnologia digitale nella vita quotidiana dei cittadini il loro obiettivo principale. L’implementazione delle ultime innovazioni in settori che vanno dall’agricoltura e dalla produzione manifatturiera alla sanità e alla pianificazione urbana è una parte fondamentale dell’obiettivo del continente di incrementare notevolmente l’efficienza e migliorare il potenziale produttivo dell’economia europea. Lavorando in tutti gli Stati membri, la Commissione europea riunisce i suoi obiettivi digitali nell’ambito del “Mercato unico digitale“. In questo modo si cerca di rimuovere le barriere normative e di accesso non necessarie, consentendo a tutti i cittadini dell’Ue di godere appieno dei vantaggi che gli sviluppi digitali possono offrire.

La trasformazione digitale dell’Europa sta procedendo a pieno ritmo e Huawei partecipa attivamente a questo processo. In qualità di fornitore leader mondiale di soluzioni Ict, ci troviamo in una posizione strategica per aiutare l’Europa a sfruttare al massimo le tecnologie digitali. Attraverso investimenti, innovazioni e collaborazioni, Huawei desidera contribuire a creare un’Europa unita e forte. Lo sviluppo dei prodotti e dei servizi necessari per realizzare il mercato unico digitale e raggiungere l’obiettivo dell’Ue, tra cui la connessione 5G, l’Internet delle cose (IoT), la sicurezza digitale e il miglioramento delle competenze in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è un obiettivo fondamentale dei nostri sforzi europei.

Siamo inoltre incoraggiati dalla visione dei leader globali, che hanno sottolineato l‘importanza di porre al centro dell’attenzione ulteriori sforzi coordinati a favore della digitalizzazione. António Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, nel 2019 sottolineava che “la rivoluzione digitale ha trasformato le nostre vite e le nostre società a una velocità e a un livello senza precedenti, offrendo enormi opportunità e al contempo sfide scoraggianti. Le nuove tecnologie possono offrire un contributo significativo, ma non possiamo dare per scontati i risultati positivi. Dobbiamo migliorare urgentemente la cooperazione internazionale, se vogliamo raggiungere il pieno potenziale sociale ed economico della tecnologia digitale, evitando conseguenze indesiderate”.

Una forte impronta europea come segno di una partnership di fiducia

Oltre a contribuire a plasmare il futuro digitale dell’Europa, Huawei contribuisce in modo significativo e immediato a rinforzare l’economia del continente. La nostra occupazione si diffonde in tutta Europa, illustrando forse il segno più visibile della nostra forte impronta sul continente: attualmente, dieci Paesi vedono più di 5.000 posti di lavoro sostenuti grazie alle attività di Huawei, di cui due, Germania e Regno Unito, hanno più di 20.000 posti di lavoro legati in qualche modo alla nostra azienda. Nel complesso, ciò significa che diamo lavoro a 169.700 persone in Europa attraverso vari canali d’impatto. Questo include 13.300 dipendenti a tempo indeterminato e personale a contratto presso le sedi europee di Huawei, oltre a 80.300 posti di lavoro in aziende europee all’interno della catena di fornitura mondiale di Huawei.

In totale, Huawei ha contribuito con 12,8 miliardi di euro al Pil europeo nel 2018, tra cui mediante un contributo diretto di 2,5 miliardi di euro, derivante dalle spese operative presso i nostri siti in tutta l’Ue, nonché in Islanda, Norvegia e Svizzera. Inoltre, un contributo indiretto pari a 5,4 miliardi di euro è stimolato dall’acquisto, da parte delle operazioni europee e mondiali di Huawei, di input di beni e servizi da fornitori dei 12 Paesi europei dai quali Huawei acquista maggiormente. Infine, ad andare a beneficio dell’economia europea è un contributo indotto di 4,9 miliardi di euro, che comprende i più ampi vantaggi economici derivanti dal pagamento dei salari da parte di Huawei e dalle imprese nella sua catena di fornitura ai propri dipendenti, i quali spendono i propri guadagni nel commercio al dettaglio, nel tempo libero e in altri punti vendita. Ciò comprende anche l’attività economica stimolata nelle catene di approvvigionamento di questi punti vendita.

L’impatto economico di Huawei è cresciuto rapidamente negli ultimi anni

In linea con il crescente impegno di Huawei nei confronti dei mercati europei, l’impatto economico complessivo dell’azienda in Europa è cresciuto in modo significativo negli ultimi anni. I suoi investimenti nel personale e nelle strutture sono aumentati insieme alla spesa per l’approvvigionamento di beni e servizi prodotti da fornitori europei. Tra il 2014 e il 2018, il contributo totale di Huawei al Pil europeo è cresciuto con una media annua del 19% in termini reali.

L’impatto di Huawei oltre le cifre

Huawei è attivamente coinvolta nell’innovazione in molteplici campi delle tecnologie di prossima generazione per contribuire a rafforzare la competitività delle industrie europee e raggiungere l’obiettivo di sovranità digitale dell’Ue. Gli sforzi della ricerca di Huawei sono strettamente allineati agli obiettivi della Commissione europea per la digitalizzazione dell’economia e, più in generale, della società in generale. Insieme ai partner e ai cittadini europei, Huawei è lieta di sperimentare i vantaggi di questa ricerca.

L’innovazione, la ricerca e lo sviluppo svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere la crescita economica a lungo termine. La Commissione europea ha posto l’innovazione al centro sia della sua politica di strategia industriale che del mercato unico digitale. Huawei continuerà a investire in modo significativo in R&S e l’Europa rimane uno dei nostri centri chiave per l’innovazione. Attualmente, operiamo 23 istituti di ricerca in 12 Paesi europei. Circa 2.400 dei nostri dipendenti europei sono impiegati in ruoli di R&S, svolgendo attività che vanno dalla promozione della tecnologia wireless e ottica al cloud computing fino alla ricerca di nuovi materiali.

L’Europa digitale è qui. I governi, le industrie e le altre parti interessate europee hanno gettato solide basi per il futuro digitale dell’Europa. Ora è il momento di dare al continente la spinta di cui ha bisogno per assicurarsi la sua reputazione di leadership tecnologica e di governance in un mondo in evoluzione.

Come dice Kristalina Georgieva, direttrice operativa del Fondo Monetario Internazionale “mentre alcune incertezze si sono attenuate, ne sono emerse di nuove. La verità è che l’incertezza sta diventando la nuova normalità. Collaborando insieme, possiamo prendere le misure necessarie per ridurre l’incertezza e porre l’economia globale su basi più solide”.  “Una cosa chiara è che stiamo assistendo alla digitalizzazione di massa delle relazioni umane con la crisi Covid-19, e questo avrà un impatto inevitabile,” ha dichiarato recentemente in un’intervista António Guterres. “Il futuro sarà molto più digitale del passato. Questo darà un grande impulso allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, per lo sviluppo di tutte le attività del cyberspazio”.

Huawei è sempre stata una forte sostenitrice dell’accelerazione della digitalizzazione dell’Europa, e con i piani dell’Ue per un mercato digitale unico, è chiaro che gli obiettivi di Huawei e dell’Europa sono strettamente allineati. Accogliamo con favore gli sforzi dell’Ue nell’eliminare le barriere digitali per migliorare ed espandere i mercati digitali, e nel fare ciò, facilitando i mercati per fornire una maggiore scelta a prezzi più competitivi, a beneficio dei clienti di tutto il continente. In un momento in cui il raggiungimento della sovranità digitale è cruciale per l’Europa per mantenere la leadership tecnologica, Huawei è orgogliosa di collaborare con governi, imprese e iniziative in tutto il continente per promuovere l’innovazione per la prossima generazione.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati