IL BILANCIO

Huawei, fatturato record a 100 miliardi di dollari: trainano gli smartphone

Crescita più lenta dei ricavi per il calo delle attività di rete, ma i telefonini registrano un +45% e portano i conti al massimo storico. Il presidente Guo Ping: “Non spiamo nessuno, ora speriamo che gli Usa cambino atteggiamento”

Pubblicato il 29 Mar 2019

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Un 2018 da incorniciare per Huawei. L’azienda con base a Shenzen ha riportato profitti per 9 miliardi di dollari, in crescita del 25% rispetto a un anno prima (ma l’aumento del 2017 è stato del 28%). Mentre il fatturato del ramo degli apparati per operatori è in calo dell’1,3% a causa dei cicli di investimenti (fermandosi a 44 miliardi di dollari), il lato consumer cresce fino ad arrivare per la prima volta alla cifra record di 52 miliardi di dollari, spinto dalla domanda degli smartphone dell’azienda: le serie P e Mate. In totale Huawei taglia per la prima volta il traguardo dei 100 miliardi di dollari di ricavi (88,25 miliardi di euro).

L’azienda vuole raggiungere l’obiettivo che si era posta all’inizio dell’anno, cioè di diventare il più grande vendor di cellulari. Attualmente è il terzo al mondo. Il presidente, Guo Ping, ha dichiarato di aspettarsi che tutte e tre le business unit di Huawei (consumer, carrier ed enterprise) quest’anno raggiungano una crescita in doppia cifra. Intanto l’obiettivo per questo anno fiscale è di raggiungere i 125 miliardi di dollari di fatturato.

Guo, che in una conferenza ha presentato ha anche altre informazioni sull’andamento di mercato di Huawei, ha colto l’occasione per ribadire che la sua azienda non sta spiando nessuno e che, anzi, si tratterebbe di “una attitudine suicida” fare una cosa del genere. “Il governo Usa ha una attitudine perdente. Vuole diffamare Huawei perché non può competere con lei. Spero che cambi attitudine”.

Huawei ha registrato un ritmo più lento di crescita degli utili per il 2018 dal momento che le sue attività di rete hanno registrato il primo calo delle entrate in due anni, mettendo in ombra un robusto salto in avanti del 45% nella sua unità smartphone.

Le prospettive di Huawei sono peggiorate nell’ultimo anno, con gli Stati Uniti che hanno espresso la loro preoccupazione che le sue attrezzature potrebbero essere utilizzate per spionaggio. Washington ha anche invitato i suoi alleati a vietare a Huawei di costruire reti mobili 5G di nuova generazione.

L’ultimo colpo per l’azienda è arrivato giovedì, quando la Gran Bretagna ha accusato l’azienda cinese per non aver corretto i difetti di sicurezza di vecchia data nelle sue apparecchiature di rete mobile e ha rivelato nuove “importanti problematiche tecniche”.

Per combattere le preoccupazioni globali sui propri dispositivi, Huawei ha lanciato un blitz multimediale senza precedenti aprendo il proprio campus ai giornalisti e portando il suo fondatore, in genere molto defilato, Ren Zhengfei, di fronte ai media.

Huawei ha intensificato la campagna di comunicazione dopo che Meng Wanzhou, CFO e figlia di Ren, a dicembre è stata arrestata in Canada su richiesta degli Stati Uniti con l’accusa di frode bancaria e telematica in violazione delle sanzioni statunitensi contro l’Iran.

L’azienda ha affermato ancora una volta che le preoccupazioni di spionaggio sono infondate. “Spiare – ha dichiarato il responsabile degli affari legali Song Liuping – sarebbe come suicidarsi. E non abbiamo nessuna intenzione di suicidarci”.

Il fatturato di Huawei proviene al 48,4% dai mercati esteri, in calo rispetto al 49,5% dell’anno precedente. La regione in più rapida crescita per l’azienda è l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, con una crescita del 24,3%, seguita dalle Americhe con una crescita del 21,3%.

Un dirigente della società ha detto all’inizio di questa settimana che la campagna americana contro Huawei ha avuto un impatto limitato sulle sue vendite e che è improbabile che molti paesi ascoltino la richiesta degli Stati Uniti di vietarne le attrezzature.

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