L'INTERVENTO

Huawei, il Ceo rompe il silenzio: “Responsabilità zero con cyber-minacce negli Usa”

Dopo 26 anni Ren Zhengfei parla con i media a difesa dell’azienda: “Mai venduto attrezzature essenziali al funzionamento delle reti a nessun carrier statunitense né agenzie del governo”

Pubblicato il 09 Mag 2013

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E’ raro che Ren Zhengfei, fondatore e Ceo di Huawei Technologies, parli in occasioni ufficiali, ma questa volta il numero uno del colosso tecnologico cinese ha deciso di intervenire personalmente: le accuse di rappresentare una minaccia alla sicurezza degli Stati Uniti e di essere una potenziale fonte di cyber-minacce hanno non solo impedito ogni incursione di Huawei sul mercato americano del networking, ma spingono il Ceo cinese a uscire allo scoperto per difendere la sua azienda.

Ren ha evitato l’incontro con i media fin da quando ha dato vita a Huawei 26 anni fa. Anche questo alone di mistero che circonda il top executive ha alimentato, in Occidente, i timori di un gruppo poco trasparente sulla sua struttura e le sue attività. Il passato nell’esercito di Ren ha fatto temere il persistere di legami con il governo cinese, con la possibilità di azioni di spionaggio sulle comunicazioni più sensibili. Legami e intenzioni che Huawei ha sempre negato.

Huawei non ha alcuna connessione con i problemi di cyber-security che gil Stati Uniti hanno dovuto affrontare in passato, o che potranno incontrare ora o in futuro”, ha dichiarato il 68-enne Ceo ai giornalisti in Nuova Zelanda, dove Huawei si è aggiudicata diversi contratti per la realizzazione di reti 4G Lte e di banda ultralarga.

“Attualmente negli Stati Uniti c’è un’assenza quasi assoluta di reti gestite con attrezzature Huawei; non abbiamo mai venduto attrezzature essenziali a far funzionare le reti a nessuno dei principali carrier statunitensi, né ad alcuna agenzia del governo”, ha chiarito Ren.

Huawei, che ha sede centrale a Shenzhen, è il secondo maggior fornitore mondiale di attrezzature di telecomunicazione, dopo la svedese Ericsson. Huawei è anche il quinto maggior produttore mondiale di smartphone, una posizione di tutto rispetto considerato che i concorrenti sono Apple e Samsung. Tuttavia, Huawei è stata tenuta fuori da tutte le gare pubbliche negli Usa, e anche in Australia e Canada: i governi non gradiscono tecnologie della cinese sulle loro reti.

Forse consapevole che la comunicazione ha un ruolo nel tranquillizzare i propri clienti, Ren ad aprile ha indicato che, benché non abbia mai concesso interviste, la sua trasparenza è garantita dal fatto che articoli da lui scritti sono disponibili sul sito di Huawei. Inoltre la figlia di Ren, Cathy Meng, che è anche chief financial officer di Huawei, all’inizio dell’anno ha personalmente condotto la conferenza con cui ha annunciato i risultati finanziari del gruppo per il 2012.

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