In casa Huawei si starebbe prefigurando una pesante riorganizzazione. I conti al ribasso ormai da interi trimestri – a seguito degli impatti derivanti dai ban americani sui business smartphone e chip e a seguire dalle restrizioni dovute ai lockdown – sebbene comincino in parte ad essere compensati dalla spinta alla diversificazione del business non bastano a far quadrare i conti.
Il nuovo corso. Primo: sopravvivere
Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa finanziaria Yicai in una e-mail inviata ai dipendenti il fondatore della compagnia cinese Ren Zhengfei ha delineato il nuovo corso annunciando tagli e revisione degli obiettivi di business. A pesare sul futuro è ora la situazione macroeconomica mondiale. L’obiettivo principale per l’azienda è “la sopravvivenza”. Dunque “le attività marginali saranno ridotte e chiuse” e Ren Zhengfei ha anche aggiunto che Huawei “rinuncerà completamente ad alcuni Paesi”, pure senza specificare quali ma puntualizzando che l’anno prossimo saranno ridotti gli investimenti e l’espansione.
Gli impatti sulla forza lavoro
Il piano avrà inevitabili impatti sulla forza lavoro: nella missiva Ren Zhengfei avrebbe accennato alla questione parlando di trasferimento del personale “in eccesso” nelle unit a più elevata crescita. Se è vero che l’azienda conferma l’importanza del suo business “tradizionale” ossia l’Ict è anche vero che il tracollo nel mercato smartphone ha già comportato un riallineamento e una diversificazione verso la parte più digitale e un ridimensionamento di quella Tlc in particolare fuori dalla Cina – ridimensionamento dovuto alle decisioni di molti governi (a catena dopo il ban Usa) di escludere la società in particolare dall’infrastrutturazione 5G.
Nel futuro cloud, smart energy e smart car
Cloud computing, smart energy e auto intelligenti le aree in cui l’azienda punta a conquistarsi un ruolo da protagonista. Ma per mettere a terra risultati importanti ci vorrà tempo tant’è che Ren considera incerte le prospettive dell’azienda per i prossimi due anni.