Anche Huawei nella lista degli ‘spiati’ dalla Nsa. L’azienda cinese ha condannato pubblicamente le attività della National Security Agency americana dopo aver ricevuto la notizia che l’organismo governativo statunitense avrebbe hackerato i suoi server. Alcuni documenti consegnati da Edward Snowden al Der Spiegel e al New York Times rivelano che l’Nsa è riuscita ad accedere ai server Huawei del quartier generale di Shenzen, per ottenere informazioni interne e spiare i suoi dirigenti di alto rango.
L’operazione di spionaggio, soprannominata ‘Shotgiant‘, avrebbe avuto l’obiettivo di trovare collegamenti tra la Huawei e le forze armate cinesi (l’Esercito di Librazione Popolare). Secondo i document la Nsa avrebbe anche installato alcune backdoors nelle dotazioni Huawei per poter accedere e monitorare i dati sul traffico ed eventualmente portare a termine atacchi informatici.
“Se le azioni descritte nel report sono vere, Huawei esprime la sua condanna per questa infiltrazione nel nostro sistema e nella nostra rete interna”, si legge in un comunicato Huawei.
Negli ultimi anni, Huawei non è riuscita ne’ ad esportare ne’ ad acquistare i suoi prodotti negli Usa proprio per i timori americani che attività simili potessero permettere al governo cinese l’accesso alle reti di telecomunicazione statunitensi. Se le recenti informazioni diffuse dal Der Spiegel e dal Nyt corrispondessero al vero, sarebbe sorprendente l’eventuale interesse dell’Nsa per i prodotti Huawei, come sarebbe assai ironico che le uniche backdoors installate nelle dotazioni Huawei siano quelle presumibilmente inserite dagli americani, cioè gli ‘accusatori’.
“Rinnoviamo la nostra contrarietà a qualunque attività che minacci la sicurezza delle reti e ci dichiariamo disponibili a collaborare con tutti i governi, i portatori d’interessi e i clienti, in modo trasparente e aperto, per affrontare insieme la sfida globale della sicurezza delle reti”, conclude la nota di Huawei.