IL DISCORSO

Huawei, j’accuse di Putin: “Trump vuole frenare lo sviluppo della Cina”

Il presidente russo interviene sul ban imposto dagli Usa: “Si inserisce nella competizione tra potenze globali”. E sulla legge per la protezione di Internet nel Paese: “Misura a tutela della cybersecurity, non un controllo politico della rete”

Pubblicato il 20 Giu 2019

putin trump

“L’attacco contro Huawei è stato fatto per contenere lo sviluppo economico della Cina, che è diventato un competitore globale di un’altra potenza globale, gli Stati Uniti”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin durante “Linea diretta”, l’appuntamento annuale in cui risponde alle domande dei cittadini.

Putin è poi tornato anche sulla legge che prevede l’isolamento del web russo dal resto del mondo. Non ni tratta di una restrizione, secondo il presidente russo, ma di una misura per “assicurare il funzionamento affidabile del segmento russo di internet Runet“. Si tratterebbe quindi, secondo la lettura delle autorità russe, di un semplice strumento di difesa contro eventuali cyberattacchi, e non di una misura per aumentare il controllo sulla rete e sulle informazioni che veicola. Il provvedimento stabilisce che il traffico dati debba passare da nodi controllati dal governo con la realizzazione di un Dns nazionale.

Il presidente ha riservato qualche parola anche a Yandex, che sul mercato russo riesce a essere competitiva nei confronti di Google senza sostegni da parte dello Stato: “Abbiamo un mercato aperto, non tutelato – spiega Putin – e la nostra compagnia Yandex riesce a competere con giganti come Google, anche senza il sostegno dello Stato”

Infine il presidente Russo è tornato sulla proposta fatta gli stati Uniti sull’elaborazione di una normativa congiunta per la cybersecurity, affermando di non avere ricevuto risposte da Washington. “Abbiamo ripetutamente offerto ai nostri partner statunitensi l’avvio di un dialogo per definire alcune regole nel quadro cyber, compreso quello che riguarda le infrastrutture critiche e i mass media”. La Russia continuerà in ogni caso, ha concluso, “a pensare a come proteggersi dagli attacchi informatici e dagli impatti negativi. Non ci stiamo solo pensando, ci stiamo lavorando”.

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