LA TRIMESTRALE

I saldi spingono i ricavi di Zalando, ma la redditività delude il mercato

Nel primo trimestre il fatturato è salito del 22%-24%, in linea con le attese mentre l’Ebit segna una crescita dell’1%-3%, peggio del +3% del consensus degli analisti. Il ceo Ritter: “Più investimenti nell’offerta ai clienti e ai marchi partner”

Pubblicato il 20 Apr 2017

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Crescita a doppia cifra per Zalando. La società ha chiuso il primo trimestre con un fatturato in aumento del 22-24% a 971-987 milioni (796,1 milioni un anno prima e 982 milioni la stima di mercato) grazie a un’aggressiva campagna di saldi al termine della stagione invernale che ha però pesato sulla redditività.

Come annunciato dalla società sulla base di dati preliminari l’Ebit si è infatti situato nel trimestre tra 10 e 30 milioni (da 20,2 milioni un anno prima), pari a un margine tra l’1% e il 3% (2,5%) contro il 3% almeno previsto dagli analisti. Zalando ha confermato la stima di un margine operativo tra il 5 e il 6% e di un fatturato in crescita del 20-25%.

Il primo trimestre, sottolinea in una nota il co-ceo, Rubin Ritter, “è da sempre molto difficile dal punto di vista dei mercati a causa dei saldi invernali. Continueremo ad attuare la nostra strategia di crescita, concentrandoci sugli obiettivi di lungo termine” con investimenti nell’offerta ai clienti e ai marchi partner. Zalando vuole investire 200 milioni quest’anno, il 10% in più rispetto al 2016, soprattutto nei settori infrastrutture, automatizzazione e software. I dati dettagliati sul primo trimestre saranno resi noti il 9 maggio.

Intanto Zalando sta cambiando pelle e punta a diventare partner strategico dei brand, forte del suo posizionamento sul mercato. Come spiegato in un’intervista a CorCom da Giuseppe Tamola, Country Manager per l’Italia, l’azienda punta sempre più ad offrire servizi a valore aggiunto per i brand. “Per fare questo abbiamo lanciato “Collabary”, una piattaforma grazie alla quale le azienda partner possono, ad esempio, misurare le performance – spiega il manager – Finora questo monitoraggio veniva effettuato perlopiù con il search oppure tramite Google Adwords: si tratta però di servizi che danno solo report quantitativi e non qualitativi che, invece, sono quelli che più di altri servono a definire strategie efficaci”.

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