Monta la protesta dei tassisti contro il decreto Milleproroghe, che, di fatto, sospende per un altro anno l’efficacia di una serie di norme che dovrebbero regolamentare il servizio degli Ncc e contrastare le pratiche abusive. Una sanatoria che, secondo la categoria, favorisce Uber. Entrando nel dettaglio del provvedimento, il testo del decreto milleproroghe prevede il rinvio al 31 dicembre 2017 del termine per l’emanazione del decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti finalizzato a impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. Ma a scatenare la protesta è soprattutto un emendamento approvato dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato, a prima firma della senatrice del Pd Linda Lanzillotta, che rinvia a fine anno il termine entro il quale il ministero delle Infrastrutture dovrà emanare un provvedimento che impedisca “l’esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente”, compreso dunque Uber, mentre si elimina la “territorialità” delle auto Ncc, quelle da “noleggio con conducente” che potranno, così, operare liberamente.
“Quanto sta avvenendo in queste ore in Senato, in relazione alla discussione sul mille proroghe, è francamente scandaloso – affermano Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, e Anar – Con uno specifico emendamento presentato da una nota parlamentare lobbista, si sospende l’efficacia di una norma già in vigore da sette anni, concepita per contrastare il diffuso uso improprio e abusivo di autorizzazioni di noleggio. Tale emendamento, in particolare, sembra appositamente concepito per vanificare un’importante causa legale, già intentata da alcune associazioni e rappresentanze sindacali di settore, per contrastare l’azione irregolare della multinazionale americana Uber e far decadere i numerosi procedimenti amministrativi e penali a carico di noleggiatori irregolari”.
“Auspichiamo che il governo Gentiloni – conclude la nota – non ceda alle pressioni lobbistiche esercitate dai soliti parlamentari, impedendo che si realizzi, attraverso la presentazione del maxi emendamento, questo assurdo obbrobrio giuridico, teso solo a tutelare gli interessi di una grande multinazionale e dei soliti gruppi di furbetti”.
Nicola Di Giacobbe di Unicataxi Filt spiega: “Non si può lasciare un servizio pubblico in mano alle multinazionali che si limitano a fare da intermediari e sono interessati solo alla parte remunerativa. Il danno per i consumatori sarebbe ingente perché non si assucura controllo sulle vetture utilizzate e nemmeno sulle ore lavoratori dai tassisti. Senza contare che sancirebbe la fine della tariffa amministrata”.
Di tutt’altro tono la riflessione dei consumatori. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, “non si tratta di una sanatoria, ma di colmare un vuoto normativo e favorire forme di trasporto innovativo come la sharing economy”.
“La normativa attuale -rileva Dona- è antidiluviana ed impedisce qualunque forma di concorrenza e di innovazione. Ecco perché il legislatore, per una volta, dovrebbe non farsi condizionare dalle solite proteste di piazza dei tassisti e fare il proprio dovere”.
“Nessuno norma danneggia i tassisti. Vanno semplicemente regolamentati i Servizi tecnologici per la mobilità che consentono di intercettare una nuova domanda di servizi. I giovani, infatti, utilizzano poco i taxi e preferiscono le piattaforme di sharing. Si tratta, quindi, di ampliare l’offerta, per intercettare una nuova domanda, che altrimenti resterebbe inevasa” conclude Dona. L’Unione Nazionale Consumatori chiede: individuazione nelle regioni degli ambiti territoriali di riferimento per tutti i servizi di trasporto di passeggeri non di linea, possibilità di praticare sconti (fissazione di una tariffa massima) e cumulare licenze, eliminazione, per il servizio di noleggio con conducente, dell’assurdo obbligo di dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio e previsione, per servizi come Uber, di requisiti di idoneità del guidatore e del veicolo: assicurazione per responsabilità civile aggiuntiva, conducente con più di 21 anni e almeno 3 anni di guida, nessun provvedimento di sospensione della patente, riconduzione al regime del lavoro occasionale delle prestazioni dei conducenti non professionisti.
Intanto il Ministero dei Trasporti incontrerà tutte le sigle sindacali il prossimo 21 febbraio per affrontare le problematiche del settore.