Una “forte collaborazione tra le iniziative” messe in piedi da Enel e Metroweb. È questo l’auspicio di Maximo Ibarra, amministratore delegato e direttore generale Wind che, intervenendo a margine del Cdo Sharing, incontro tra imprenditori pensato per “mettere in circolo” proposte innovative che rilancino l’Italia, sottolinea l’importanza di creare sinergie tra gli operatori coinvolti nella partita sulla banda ultralarga. Un’infrastruttura, spiega Ibarra, “importante, solida e che ci metta all’avanguardia con gli altri Paesi europei“. Il manager spiega poi che Wind ha iniziato a guardare il “piano molto ambizioso” di Enel, che a maggio farà partire i primi “cantieri” ultrabroadband, e che su di esso Wind è pronta a “fare le sue valutazioni”.
Secondo l’Ad della compagnia telefonica, che sta intavolando colloqui sia con Enel che con Metroweb per cablare il territorio nazionale, i progetti delle due società “sono per certi versi complementari e per altri Metroweb potrebbe essere un acceleratore dell’iniziativa di Enel. L’uno non esclude l’altro ma il disegno a cui dobbiamo tendere è quello di una infrastruttura unica dove l’unione fa la forza e il disegno di Enel mi sembra propedeutico a questo obiettivo”. Inoltre, aggiunge Ibarra, “le competenze e le caratteristiche di Metroweb potrebbero essere un ingrediente interessante ad accelerare questo piano”.
In generale, secondo l’Ad di Wind “serve un cambio di paradigma che punti sul digitale come leva di crescita e di sviluppo delle imprese italiane”, che per restare competitive “devono trasformare i propri modelli di business”. Disruption e disintermediazione della catena del valore, spiega, “non sono più tendenze ma realtà che cambiano il DNA ed i protagonisti di molti settori industriali”. In questo scenario, ha aggiunto, è centrale il ruolo del capitale umano: “Bisogna pensare da subito alle competenze che affrontino le sfide della digital economy”, sottolinea il manager secondo il quale gli ingredienti fondamentali per tornare a crescere sono “una nuova politica industriale, un profondo ripensamento dei sistemi formativi e l’investimento nelle infrastrutture in banda ultra larga”.
Infine, rispetto al piano di fusione con 3Italia e sull’atteso via libera dell’Ue, Ibarra si dice fiducioso: “Dalla fusione Wind-3Italia arriverà un operatore molto più forte, solido, in grado di investire maggiormente in tecnologie e nuovi servizi e, quindi, di essere ancora più competitivo sui vari segmenti del mercato italiano delle tlc. Bisogna aspettare l’ok dell’antitrust, confido che ci sarà, sono molto ottimista. Ovviamente richiede tempi tecnici che sono sostanzialmente a un anno dall’annuncio della fusione“.