“C’è una competizione infrastrutturale molto interessante e uno standard di tecnologia che permettono di scegliere sulle performance di banda larga”. Il ceo di Wind Tre, Maximo Ibarra, spiega così l’importanza delle infrastrutture tecnologiche per lo sviluppo digitale dell’Italia. In occasione delle celebrazioni dell’Internet day, il numero uno del gruppo di Tlc sottolinea che grazie alle enormi potenzialità della tecnologia, “il Paese e le aziende oggi hanno una grande occasione da non perdere, quella di poter superare gli ostacoli dovuti a dimensione e vincoli burocratici”.
Quando si parla di banda larga, spiega Ibarra “si parla anche di tecnologia e quella che in questo momento offre le migliori garanzie si chiama Fiber to the home (Ftth)”. Con Open Fiber, prevede il numero uno del gruppo, “raggiungeremo circa 2,2 milioni di unita abitativi entro il 2017, 3 milioni e oltre nel 2018 e il numero di città che sarà coperto crescerà nei prossimi anni”.
Il ceo di Wind interviene anche sul tema della tassazione sui profitti dei giganti del web in Italia: “Occorre dare una risposta organica europea. Dobbiamo evitare asimmetrie geografiche perché il tema non è solo italiano ma mondiale”.
Ibarra cita poi la grande ragnatela di piccole e medie imprese nazionali che compone il nostro tessuto produttivo e che, sottolinea il manager, “può avere a disposizione una vetrina mondiale per un nuovo grande sviluppo. E lo stesso vale per i cittadini”. Ibarra evidenzia anche che i giovani con adeguate skill digitali non solo possono lavorare per le aziende, ma soprattutto “costruirne di proprie”.
C’è poi il tema dell’open innovation, molto caro all’Ad di Wind Tre che spiega come per il gruppo fare innovazione “significa osservare con molta attenzione le startup che operano”. Il manager riconosce inoltre che “il governo sta facendo uno sforzo importante per cercare di snellire, per dare più spazio all’azienda e responsabilizzarla”. Come Wind Tre, prosegue il ceo, “non solo cerchiamo di fare innovazione al nostro interno ma ci guardiamo anche attorno”.
In Italia “non mancano i cervelli né la creatività, ma l’organicità cioè il poter fare sistema per far sì che queste energie che ci sono possano esprimersi con nuove startup”. Secondo Ibarra è una questione organizzativa, su cui sono comunque attesi passi in avanti: “Penso che si copieranno alcune esperienze di alcuni Paesi europei che invece sono stati molto più efficaci”.
Infine, l’amministratore delegato di Wind Tre affronta il tema dell’integrazione fra le due telco frutto della fusione: “Sta andando molto bene, procediamo a passo spedito. Sono già stati messi in piedi molti cantieri, sulle sinergie siamo avanti e l’azienda si sta strutturando per avere un motore unico e operare sul mercato con due brand forti con due posizionamenti complementari”.