Gli operatori di telefonia mobile in Italia continuano a sviluppare servizi ad alta tecnologia. E a rivolgersi sempre più a tutte le fasce di età. E’ di Wind una recente iniziativa che consente agli over 60 di imparare l’uso di Internet per comunicare con amici, colleghi e parenti sulla scia di un trend in via di forte consolidamento. L’Istat conferma, infatti, che nel 2013, le persone di età compresa tra i 60 e i 64 anni che navigano sul web, sono circa il 37%. Dieci anni prima erano appena il 12%. In crescita anche la fascia di età 65-74 ora sopra al 20% contro il 4,4% del 2003.
La tecnologia è dunque inarrestabile perché rende la vita quotidiana un po’ più semplice. Soprattutto agli anziani. Si pensi alla possibilità di prenotare online rapidamente le visite mediche. Stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica senza precedenti. E questo ormai vale per tutte le generazioni. Come ricorda proprio il Ceo di Wind Maximo Ibarra, che è anche titolare della cattedra Digital Marketing & Strategic Marketing presso l’Università Luiss di Roma, “in molti ambiti, come la medicina, le nanotecnologie, le neuroscienze, la robotica, l’intelligenza artificiale e il computing science, la crescita è diventata inesorabilmente esponenziale. Ciò che era possibile fare 5 anni fa, spendendo molto, oggi è possibile, invece, con investimenti contenuti. Non solo. La crescita diventa anche convergente, moltiplicando ulteriormente le possibilità e i confini dell’evoluzione scientifica. Nel campo della medicina, ad esempio, siamo già in grado di poter inviare, tramite lo smartphone, immagini di laboratorio della retina al nostro oculista oppure quelle dei nostri nei al dermatologo. Anche la robotica ci riserverà innumerevoli sorprese: avere in casa dei robot, al posto di badanti e collaboratori domestici, che ci aiuteranno a svolgere determinati lavori che non vogliamo più fare. La velocità della trasformazione, conclude Ibarra, metterà fortemente sotto pressione la società, le realtà produttive ed il ruolo stesso dell’essere umano”.
Ecco perché ”la crescita che c’è stata in questi anni è un dato che non possiamo sottovalutare e si lega anche al fatto che le fasce più alte della popolazione sono sempre più istruite”, spiega Luciana Quattrociocchi, responsabile del Servizio Struttura e dinamica sociale dell’Istat. “Tuttavia nel nostro Paese l’età rappresenta ancora uno spartiacque tra utenti e non utenti di Internet”. La Quattrociocchi, non a caso, avverte “il gap generazionale sull’uso di Internet può solo migliorare. Altrimenti l’Italia rischia di restare al palo”.