Prima di parlare di strategie di legislatura credo sia necessario fare una considerazione sui grandi problemi che affliggono il nostro Paese e ne impediscono la crescita: corruzione, evasione fiscale e criminalità organizzata. Su questi tre temi, occorrerà fare uno sforzo gigantesco per riuscire a rimettere in sesto l’Italia. Ciò consentirà di ripartire sulle grandi opere pubbliche, e tra queste le reti in fibra ottica, che rappresentano un asset strategico per lo sviluppo della nostra economia.
Ma non solo. Torneremmo ad essere attrattivi per gli investitori stranieri e per i grandi gruppi multinazionali che di recente hanno abbandonato il nostro Paese non trovando più le condizioni opportune per crescere e competere. La propensione ad investire in Italia c’è, ma è diventato cruciale avere infrastrutture maggiormente all’altezza degli standard europei. In questo quadro va poi dato spazio al rilancio della politica ambientale volta a valorizzare il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico.
L’Italia è uno dei Paesi in assoluto più ambiti al mondo. Basta guardarsi intorno, noi italiani abbiamo probabilmente il maggior numero di risorse dal punto di vista culturale ed ambientale, non soltanto per quanto riguarda il territorio, ma anche per il know-how, che non sfruttiamo adeguatamente. Quanto ai punti prioritari da affrontare: alleggerimento del carico fiscale e del costo del lavoro e riduzione della tassazione per le aziende che assumono i giovani. Agevolazioni e zero burocrazia per l’avvio delle start up, nonché forti incentivazioni alle aziende che investono in ricerca e sviluppo. Infine investimenti immediati nelle scuole e nelle università per rafforzare la formazione tecnico/scientifica e civica di cui l’Italia ha un forte bisogno. Mi aspetto decisioni rapide che rimettano in primo piano l’attenzione sui giovani e sul capitale umano in generale: questa è la vera sfida del nuovo governo.