Mentre Ibm Italia è pronta a tagliare 355 posti di lavoro, in Francia il colosso informatico intende crearne 700 entro i prossimi 5 anni.
Oggi Alain Benichou, presidente di Ibm Francia, ha annunciato l’apertura di un centro servizi a Lille alla presenza di Arnaud Montebourg, ministro francese dello Sviluppo economico, e Martine Aubry, sindaco della città. Il centro sarà all’interno di Euratechnologies, polo d’eccellenza dedicato all’ICT che ospita anche aziende come Capgemini, Microsoft, Cisco e Tata. Nel primo anno dovrebbero nascere circa 200 posti di lavoro e complessivamente 700 entro il 2018.
Il centro offrirà ai clienti di Big Blue vari servizi tra cui gestione di applicazioni e integrazioni di sistemi.
In realtà l’annuncio arriva dopo che, a maggio, l’azienda aveva detto di voler tagliare 689 posti di lavoro in Francia e mettere in mobilità forzata altre 129 persone. L’apertura del nuovo centro potrebbe consentire di assorbire alcuni lavoratori che altrimenti sarebbero stati licenziati, ma i sindacati temono comunque che alcuni dipendenti Ibm finiranno per perdere il lavoro.
All’inizio di quest’anno il colosso statunitense aveva 9.700 impiegati in Francia, una quota molto ridotta rispetto ai 26.000 della fine degli anni Novanta. Il gruppo aveva annunciato una ristrutturazione globale dopo che le vendite erano scese del 5% a 23,4 miliardi di euro nel primo trimestre 2013.
Tuttavia all’inizio di giugno ha annunciato l’apertura di un centro servizi in Polonia. Lo stabilimento di Katowice aprirà ad agosto 2013 con i primi 400 dipendenti, poi a pieno regime dovrebbe impiegare 2000 persone entro il 2015.
Lo scorso 20 giugno Fabrizio Potetti, coordinatore nazionale Fiom-Cgil del Gruppo Ibm – Ibm Italia, aveva dichiarato: “La Ibm, allo scopo di garantire la crescita pianificata del valore delle proprie azioni alla Borsa di New York, avendo l’obiettivo di distribuire un utile di 20 dollari per azione nel 2015, ha deciso di effettuare un’ulteriore riduzione di personale in tutta Europa con un obiettivo di riduzione pari a 355 unità. Ciònonostante i consistenti utili conseguiti anche nel 2012, pari a 100 milioni di euro. Insomma, Ibm vuole licenziare ancora, dopo aver indotto alle dimissioni tanti lavoratori con i trasferimenti ingiustificati da una sede all’altra avvenuti l’anno scorso”.