Dopo aver chiuso il primo trimestre 2011 con risulati ben oltre le
attese, Ibm ha deciso di aumentare il dividendo degli azionisti del
15%, portandolo a 75 cent per azione. Si tratta del sedicesimo anno
di fila che il colosso del'IT aumenta il suo dividendo.
Big Blue ha inoltre dato il via libera ad uno stanziamento di 8
miliardi di dollari per il programma di riacquisto delle azioni,
facendo salire così l’importo destinato al piano a 12,7 miliardi
di dollari.
Con l’incremento Ibm ha portato a ben 20 miliardi di dollari gli
utili destinati a essere distribuiti agli azionisti entro il 2015,
che si vanno a sommare ad altri 50 miliardi allocati in piani di
riacquisto di azioni proprie per sostenere il valore del
titolo.
Nel primo trimestre la società ha registrato ricavi in crescita
del 7,7% pari a 24,6 miliardi di dollari (attese 24 miliardi di
dollari) e un utile netto 2,86 miliardi di dollari (2,31 dollari
per azione), in crescita del 10% rispetto al profitto dello stesso
periodo dell'esercizio precedente (2,6 miliardi di dollari,
1,97 dollari per azione). L'Eps operativo è risultato pari a
2,41 dollari per azione, superiore alle attese degli analisti che
si aspettavano un Eps pari a 2,30 dollari per azione.
Nel dettaglio, i ricavi da software sono amentati del 6%
attestandosi sui 5,3 miliardi, quelli da hardware a 4 miliardi
(+19%). Il fatturato da servizi ha raggiunto quota 9,9 miliardi in
crescita del 6%.
Per quanto riguarda la distribuzione delle vendite, i migliori
risulati si sono registrati nei Paesi Bric (Brasile, Russia, India
e Cina). Nel continente americano sono invece cresciute del 9%, in
Europa, Medio Oriente e Africa del 3% (+2% escludendo le
fluttuazioni valutarie) e del 12% in Asia (il 4% escludendo i
cambi). Ibm ha alzato le stime sull'Eps operativo del 2011 che
sarà superiore ai 13,15 dollari per azione (precedente lettura 13
dollari per azione, consensus 13,08 dollari per azione).