LAVORO

Ibm cede due divisioni ad Adecco, in ballo 300 addetti

Il colosso passerà all’agenzia i Support services e lo Shared delivery center. Roma, Milano e Torino le città interessate. I sindacati: “Nessun progetto futuro, solo volontà di tagliare il costo del personale”

Pubblicato il 10 Dic 2015

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Ibm ha avviato le procedure per il passaggio di due rami d’azienda ad Adecco, che coinvolgerà circa 300 lavoratori. Per questo motivo oggi si terrà a Milano il primo incontro con le organizzazioni sindacali: sul tavolo la cessione delle visioni Support services (supporto per i processi di manutenzione tecnica) e Shared delivery center (supporto tecnico e progetto a progetti infrastrutturali) all’agenzia del lavoro.

Roma, Milano e Torino sono le città più interessante dalla riorganizzazione messa in atto dal colosso dell’informatica, che ha intenzione di costituire una newco da cedere in un secondo momento ad Adecco.

L’incontro odierno nel capoluogo lombardo segue l’assemblea sindacale svoltasi ieri a Torino, che ha deciso per lo stato di agitazione, con blocco di straordinari e reperibilità. Il timore dei sindacati è che Ibm punti semplicemente a esternalizzare i propri servizi per tagliare i costi del personale.

“Due anni fa i dipendenti di Ibm erano 2mila – commenta il segretario della Fiom di Torino Federico Bellono – e la nostra preoccupazione è che questa procedura sia solo l’inizio di una fase di riduzione strutturale del numero di dipendenti”.

Tra Ibm e Adecco dovrebbe essere siglato un contratto di servizio quinquennale, mentre la procedura dovrebbe garantire ai lavori un trattamento complessivo pari a quello attuale. Da Segrate, sede italiana della compagnia che si sta rifocalizzando sulle proprie attività core, assicurano che il passaggio delle divisioni e dei lavoratori “non avrà influenza sui servizi erogati”.

Ma per Marco Mandrini, coordinatore nazionale FiomCgil, restano dubbi sulla tenuta dell’operazione: “Adecco si occupa di lavoro interinale. Dovrebbe sopravvivere senza ad esempio una rete commerciale in grado di spingerla sul mercato?”.

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