LA TRIMESTRALE

Ibm cresce a doppia cifra nel cloud, ma alla Borsa non basta

I servizi sulla nuvola balzano del 19% compensando le perdite negli altri settori. Il titolo però cede il 3%: a pesare non è il calo di fatturato (-2,6%) che batte comunque le aspettive, ma l’incertezza sull’outlook per il prossimo quarter a causa dell’emergenza sanitaria

Pubblicato il 20 Ott 2020

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Ibm ha superato le stime di Wall Street per i ricavi trimestrali, una performance sostenuta dalla maggiore domanda per i suoi servizi cloud. Il fatturato totale è infatti sceso del 2,6% a 17,56 miliardi di dollari nel quarter riportato, leggermente al di sopra delle stime degli analisti di 17,54 miliardi, secondo i dati Ibes di Refinitiv, mentre i margini sono ammontati a 2,58 dollari per azione, rettificato, in linea con le previsioni degli analisti. Le azioni del gruppo, tuttavia, sono scese del 3% dopo che la società ha affermato di non voler pubblicare una previsione per il trimestre in corso, citando l’incertezza intorno a una ripresa economica globale a causa della pandemia Covid-19.

“Le priorità a breve termine dei clienti continuano a includere stabilità operativa, flessibilità e conservazione della liquidità, che tende a favorire le spese operative rispetto a quelle in conto capitale”, ha affermato il direttore finanziario James Kavanaugh. “Ciò si traduce in alcuni ritardi del progetto e rinvii degli acquisti”.

Le performance trimestrali nel dettaglio

I ricavi del business cloud, precedentemente guidato dall’amministratore delegato Arvind Krishna, sono aumentati del 19% a 6 miliardi di dollari nel terzo trimestre, compensando la debolezza di molte delle altre sue attività.

La spinta del cloud evidenzia ulteriormente la mossa di Ibm di concentrarsi sulle sue soluzioni di ibride e aperte, oltre che sulle piattaforme di Ai ad alto valore aggiunto, che insieme rappresentano più della metà delle entrate ricorrenti. D’altra parte, Krishna ha annunciato un importante cambiamento l’8 ottobre, affermando che la parte dei servizi di infrastruttura gestita dell’unità Global Technology Services di Ibm sarebbe diventata una società pubblica autonoma. Nel terzo trimestre il segmento in questione, attualmente il più grande di Ibm, ha contribuito con ricavi per 6,46 miliardi di dollari. Si tratta di un calo del 4% anno su anno e superiore alla stima di consenso di FactSet di 6,25 miliardi di dollari.

La divisione Cloud and Cognitive Software, che include Red Hat, ha generato entrate per 5,55 miliardi di dollari, con un aumento del 7% e superiore alle aspettative degli analisti di 5,48 miliardi di dollari. I ricavi dei Global Business Services sono stati pari a 3,97 miliardi di dollari, in calo del 5% e superiori ai 3,90 miliardi di dollari di consenso. Il fatturato della divisione Systems è stato di 1,26 miliardi, in calo del 15% e inferiore ai 1,55 miliardi attesi. Il free cash flow della società è stato di 1,10 miliardi di dollari, inferiore alle attese di 2,26 miliardi e il più basso dal primo trimestre del 2001, secondo FactSet.

Il rapporto trimestrale sottolinea infine che Ibm ha annunciato l’acquisizione di Wdg Automation, una società di software brasiliana.

“I clienti continuano a bilanciare le sfide a breve termine e le opportunità di trasformazione … Molte delle mie conversazioni con i Ceo riguardano il modo in cui le aziende diventano digitali”, ha detto Krishna in una call organizzata per commentare i risultati. Ibm, ha poi aggiunto, prevede di raggiungere “una crescita sostenibile dei ricavi a una cifra media nel medio termine“.

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