“Domani i lavoratori Ibm sciopereranno per 8 ore contro il trasferimento collettivo di 280 lavoratrici e lavoratori di varie sedi periferiche a Milano Segrate entro settembre. A Roma, la città più colpita, sono coinvolti circa 160 lavoratori che dovrebbero andare a Milano a partire dal 17 settembre”. Lo annuncia una nota della Cgil.
“Questo trasferimento non è credibile- dice Roberta Turi, segretaria generale Fiom Cgil Roma Sud – Come è possibile che una multinazionale dell’Ict come Ibm abbia la necessità di trasferire fisicamente dei lavoratori a Milano quando svolge numerosissime attivita’ presso clienti italiani anche avvalendosi di personale proveniente dall’India? Con le moderne tecnologie e internet, l’Ibm può far lavorare tranquillamente anche da casa, come dimostra il primo accordo di telelavoro sottoscritto con le organizzazioni sindacali da più di 10 anni. Stamattina abbiamo incontrato la consigliera regionale di Parità, Alida Castelli, per chiedere che intervenga su Ibm in quanto il trasferimento rappresenta un atto gravissimo e discriminatorio nei confronti delle fasce più deboli degli occupati. Dei lavoratori che si dovrebbero trasferire, più del 60% sono donne, percentuale incredibilmente superiore rispetto al numero di donne presenti tra gli occupati. Molti lavoratori sono invalidi e molti altri utilizzano le agevolazioni della legge 104 previste per persone con disabilita’ gravi o per assistere familiari. La maggior parte dei trasferiti, inoltre, ha più di 50 anni. Per lavoratori come loro andare a Milano è praticamente impossibile o comunque complicatissimo e oneroso, per questo da tempo sosteniamo che questo trasferimento rappresenta, di fatto, un licenziamento collettivo”.
Domani tutti i lavoratori Ibm d’Italia coinvolti nel trasferimento saranno in presidio davanti al ministero dello Sviluppo Economico in via Molise a partire dalle 9.30 “per chiedere che il ministero intervenga sull’Ibm affinche’ si blocchino i trasferimenti e si trovino soluzioni alternative”.