Ibm ha avviato una ristrutturazione che prevede il taglio di migliaia di dipendenti a livello globale. Lo scrive Bloomberg, precisando che in aprile l’azienda ha varato un programma per il taglio di un miliardo di dollari che prevede fra le altre cose la riduzione del personale.
Le vendite di software e mainframe nel primo trimestre del 2013 sono inferiori di 400 milioni di dollari rispetto alle attese, per questo l’azienda ha annunciato un “riequilibrio della forza lavoro”, senza dettagliare i piani di riduzione.
Laurence Balter, analista di Oracle Investment Research, prevede che I tagli saranno compresi fra 6mila e 8mila. Una forchetta di esuberi che “ci sembra più o meno giusta”, ha detto Lee Conrad un sindacalista che si occupa della vicenda Ibm, che da mesi sente l’allarme relativo a piccoli licenziamenti in azienda.
Secondo Bloomberg, i tagli riguardano tutti i tipi di impiego dagli impiegati ai dirigenti. Alla fine del 2012 erano 434.246 gli impiegati dell’azienda, qundi gli esuberi riguarderebbero il 2% del personale globale. C’è da dire che in aprile Ibm non ha mantenuto le attese di Wall Street per la prima volta dal 2005.
Oggi, secondo fonti citate da Bloomberg, si sono registrati 200 licenziamenti presso il Research Triangle Park di New York, dove sono impiegati soprattutto ingegneri specializzati in storage. Anche in Italia a fine maggio l’azienda ha annunciato 355 esuberi. Nel Regno Unito e Irlanda sono 270 le persone che rischiano il posto.