L'ANALISI

Ibm tech-star dell’anno: il cloud ibrido potenza di fuoco

Il Nasdaq archivia il 2022 come annus horribilis con la maggior parte delle aziende tecnologiche, a partire dai Gafa, in forte sofferenza. Ma ci sono delle significative eccezioni: Big Blue mette a segno un +6% aggiudicandosi il podio. Ottime performance anche per Vmware che sale del 5%

Pubblicato il 28 Dic 2022

nasdaq

In un anno, il 2022, che ha visto gli investitori abbandonare tutti i principali titoli tecnologici, Ibm è riuscita ad andare controcorrente. Il Nasdaq sta infatti per chiudere il suo anno peggiore dal 2008, mettendo in evidenza la sofferenza dei titoli tecnologici che, dopo l’hype dei giorni del Covid, hanno sentito maggiornemente gli effetti delle riaperture e del ritorno dei consumatori a molte delle loro vecchie abitudini.

Una performance in controtendenza

In questo scenario, per l’appunto, tra le società tecnologiche statunitensi valutate almeno 50 miliardi di dollari, Ibm è una delle uniche due a generare rendimenti positivi, con un +6% sull’intero anno. L’altra è Vmware, che è cresciuta del 5% anche sull’onda del deal per l’acquisizione da parte di Broadcom per 61 miliardi di dollari.

Mentre Meta, Amazon e Tesla hanno vissuto mesi a dir poco turbolenti, gli investitori si sono rivolti a Ibm, scommettendo sui suoi guadagni stabili, oltre a puntare sui titoli energetici come quello di Exxon Mobil, sui gruppi dell’healthcare, tra cui Merck, e sui conglomerati dell’aerospazio, a partire da Northrop Grumman e Lockheed Martin

Ibm “viene scambiato ben al di sopra del suo intervallo storico”, hanno scritto gli analisti di Bernstein Research in una nota del 20 dicembre ai clienti riportata da Cnbc. Big blue ha generato 752 milioni di dollari di free cash flow nell’ultimo trimestre, con un aumento del 25% rispetto all’anno precedente, e ha pagato 1,5 miliardi di dollari di dividendi. Gli utili e le entrate del terzo trimestre hanno entrambi superato le stime e la società ha alzato le previsioni per l’intero anno.

Le ragioni del successo

Tra i motivi che hanno portato Ibm alla situazione attuale, bisogna senz’altro ricordare due due delle scelte strategiche fatte negli ultimi anni: l’acquisizione di Red Hat e lo scorporo di Kyndryl. Ibm ha poi adottato un approccio ibrido al cloud sotto la guida del Ceo Arvind Krishna, che è succeduto a Ginni Rometty al timone nel 2020. Dopo aver effettuato investimenti considerevoli per ottenere scalabilità come fornitore di infrastrutture cloud, il gruppo ha scommesso che le aziende avrebbero utilizzato l’infrastruttura del data center on-premise così come il cloud pubblico, piuttosto che affidarsi interamente a un approccio o all’altro.

La consulenza rimane una parte enorme del business di Ibm, rappresentando un terzo delle entrate. In quell’ambito, la società collabora con i grandi fornitori di cloud, piuttosto che competere strettamente con loro. Il gruppo ha anche fatto significativi progressi tecnologici nel corso del 2022, introducendo il computer mainframe z16, mentre ha tralasciato la componente Merger & Acquisitions, annunciando solo alcuni accordi minori per migliorare determinate capacità, tra cui quello con Octo, una società di consulenza con sede in Virginia che ha per clienti le agenzie governative e le società di consulenza Dialexa e Sentaca.

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