LA TRIMESTRALE

Ibm, utile netto a +13,7%. La spinta da hybrid cloud e intelligenza artificiale

Crescono tutte le componenti innovative mentre soffre il business infrastrutture che registra un crollo del 15%. Il ceo Krishna: “Continuiamo a rispondere alle esigenze dei nostri clienti che cercano soluzioni AI aziendali affidabili. Fiduciosi su crescita dei ricavi e del free cash flow per l’intero anno”. In forte aumento la competizione di mercato: scende in campo Apple e Google punta a “conquistare” il giornalismo

Pubblicato il 20 Lug 2023

Arvind Krishna

Il primo trimestre del 2023 di Ibm si è chiuso con un utile netto in crescita del 13,7% a 1,583 miliardi, mentre il fatturato è diminuito dello 0,38% a 15,475 miliardi di dollari, una performance sotto le aspettative degli analisti di Wall Street. Il primo semestre dell’anno ha fatto registrare un utile netto di 2,511 miliardi di dollari, in crescita del 19% rispetto all’anno precedente. I ricavi nei primi sei mesi dell’anno sono però stati pari a 29,727 miliardi, in calo dello 0,01% rispetto allo stesso periodo del 2022.

I risultati del trimestre per attività di business

L’amministratore delegato Arvind Krishna ha attribuito i risultati del secondo trimestre da una parte alla forte domanda di cloud ibrido e di prodotti di intelligenza artificiale e dall’altra al calo delle vendite dei computer mainframe e della riduzione della spesa tecnologica da parte delle aziende a livello globale.

Analizzando le singole divisioni, Ibm ha evidenziato un fatturato di 6,6 miliardi di dollari dal segmento software (in crescita del 7,2%) e di 5 miliardi di dollari dai servizi di consulenza, in crescita del 4,3%. Tuttavia, il segmento delle infrastrutture ha registrato un fatturato di 3,6 miliardi, con un vistoso calo del 14,6%. A seguito dei risultati, le azioni Ibm hanno registrato un leggero aumento dello 0,09% negli scambi elettronici dopo la chiusura delle contrattazioni.

“Le organizzazioni utilizzano la nostra tecnologia di cloud ibrido e AI e le nostre capacità di consulenza per trasformare le loro attività”, ha dichiarato Krishna. “Continuiamo a rispondere alle esigenze dei nostri clienti che cercano soluzioni di AI aziendali affidabili e siamo particolarmente entusiasti della risposta alla piattaforma AI watsonx lanciata di recente. Infine, rimaniamo fiduciosi nelle nostre aspettative di crescita del fatturato e del free cash flow per l’intero anno”.

Apple pronta a lanciare la sua piattaforma di AI generativa?

Nel frattempo la concorrenza sul fronte dell’AI si fa sempre più agguerrita, e il mercato segue con attenzione tutte le mosse dei player principali. Le azioni Apple, per esempio, hanno registrato una breve impennata ieri dopo che un articolo di Bloomberg News ha affermato che l’azienda sta sviluppando internamente un proprio modello di intelligenza artificiale. Il titolo ha chiuso la giornata di contrattazioni in rialzo di meno dell’1%.
La mossa, secondo la stampa americana, indica che Apple sta prendendo sul serio i recenti progressi della tecnologia e sta valutando la possibilità di integrarli nei prodotti futuri.
In particolare, Cupertino avrebbe creato un servizio di chatbox chiamato da alcuni dei suoi ingegneri ‘Apple Gpt‘. Negli ultimi mesi Apple ha spinto molto sull’AI e ha dedicato particolare attenzione ai potenziali problemi di privacy legati alla tecnologia. L’accesso al chatbot è per il momento limitato all’interno di Apple, ma secondo le indiscrezioni alcuni dipendenti ritengono che l’azienda stia puntando a un annuncio significativo sull’intelligenza artificiale il prossimo anno.

E Google punta all’alleanza con la stampa americana

In campo c’è anche Google, che sta valutando la possibilità di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per scrivere articoli di cronaca ed è in trattative con le organizzazioni giornalistiche per utilizzare gli strumenti per assistere i giornalisti, ha dichiarato un portavoce dell’azienda nella tarda serata di ieri. Il New York Times ha riferito che Mountain View ha discusso della questione con il Washington Post, con News Corp, proprietaria del Wall Street Journal, e con lo stesso New York Times, tra gli altri.
Gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero assistere i giornalisti con opzioni per i titoli o diversi stili di scrittura, ad esempio, in modo da “migliorare il loro lavoro e la loro produttività”, ha dichiarato il portavoce di Google, aggiungendo che il progetto si trova nelle “prime fasi di esplorazione delle idee“. In ogni caso, “questi strumenti non intendono e non possono sostituire il ruolo essenziale che i giornalisti hanno nel riportare, creare e verificare i fatti nei loro articoli“, ha precisato l’azienda

Tuttavia, alcuni dirigenti che hanno assistito alla presentazione di Google l’hanno descritta come inquietante, secondo il Nyt, che ha aggiunto che i dirigenti hanno chiesto di non essere identificati. Lo strumento di intelligenza artificiale che è stato presentato si chiama Genesis internamente a Google, ha detto sempre il Nyt, citando persone che hanno familiarità con la questione.
La notizia arriva pochi giorni dopo che l’Associated Press ha dichiarato di voler collaborare con OpenAI, la società che ha creato ChatGpt, per esplorare l’uso dell’AI generativa nel trattamento delle notizie, un accordo che potrebbe creare un precedente per partnership simili tra i settori.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati