Centinaia di nuovi domini Internet, che si andranno ad aggiungere ai classici .org o .com, saranno disponibili per singoli utenti e imprese entro la fine dell’anno: lo ha annunciato Fadi Chehade, amministratore delegato dell’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), ente che vigila sull’organizzazione della rete.
I primi nuovi suffissi, che saranno introdotti dopo la metà del 2013 e non ad aprile come inizialmente previsto, saranno in cinese e altre lingue che non siano l’inglese. Dopo qualche settimana arriveranno anche i domini in questa lingua: fino a fine aprile gli indirizzi non saranno svelati ma per ora sappiamo che verranno scelti in un gruppo di proposte avanzate da singoli richiedenti. Tra i suffissi proposti ci sono quelli con nomi di imprese private (per esempio .apple o .cadillac), altri che fanno riferimento a Paesi o regioni (.swiss, .vegas o .quebec). e altri ancora che indicano categorie commerciali come .app, .mobile, .music e .shop.
Chehade ha detto che, a partire dal 26 marzo, imprese e altri proprietari di marchi potranno dichiarare i nomi che vogliono proteggere per una tassa annuale che non supererà i 150 dollari a nominativo.
A gestire il sistema dell’assegnazione dei domini, chiamato Trademark Clearinghouse, ci sarà Ibm e Deloitte. I proprietari di marchi avranno la possibilità di registrare uno die nuovi suffissi prima dell’apertura al pubblico delle procedure di regsitrazione. Se un’azienda non coglierà questa opportunità, la Trademark Clearinghouse la avviserà quando qualcun altro sta per farlo al posto suo. Il sistema comunque non bloccherà la richiesta e le parti dovranno risolvere tra loro eventuali contese.
L’Icann sta gestendo la più grande espansione del sistema di indirizzi Internet dalla sua creazione negli anni Ottanta. La decisione di emanare i nuovi domini è stata presa dall’Icann nel giugno 2011. Al momento esistono solo 22 Top-level domain names, Tld, come .com, .info, .org, più circa 250 domini con nomi di paesi (come .it, o .uk). L’anno scorso quasi 2.000 aziende e gruppi hanno presentato richiesta per circa 1.400 domini differenti. I richiedenti sperano di raggiungere in modo più facile determinati utenti in determinate aree geografiche attraverso indirizzi “targettizzati”. Dall’inizio del processo, però, sono sorti problemi e contestazioni. Per esempio Amazon è stata accusata di voler fare incetta di domini, una manovra anti-concorrenziale, mentre il governo di Berna ha protestato contro il tentativo di SwissAir di acquistare l’indirizzo .swiss, sostenendo che “dovrebbe essere utilizzato a beneficio dell’intera comunità della Svizzera”.