LA SFIDA PAESE

Icardi: “Per far ripartire l’Italia serve cultura, non solo tecnologia”

L’Ad di Sas Italia al Corriere delle Comunicazioni: “L’azione governativa deve spingere anche in direzione della formazione, altrimenti l’infrastruttura rimane solo una voce di spesa che non serve al Paese”

Pubblicato il 08 Ott 2014

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La ripresa passa sicuramente per lo sviluppo tecnologico: non è possibile correre al ritmo dei mercati internazionali senza abbracciare le opportunità che derivano dalla razionalizzazione dei sistemi informativi, dai modelli as-a-service, dalla mobility, dai big data. E i fornitori di tecnologia possono in questo senso offrire un notevole contributo, così come Sas si fa da tempo porta voce presso le imprese pubbliche e private della cultura analitica, ponendosi da promotore e raccordo di iniziative che coinvolgono aziende, università e Pubblica Amministrazione.

Il decreto Sblocca Italia favorisce la realizzazione delle infrastrutture a supporto dei nuovi trend Ict, ma non basta una rete ultra veloce per promuovere la digitalizzazione delle imprese e dei privati. Per fare innovazione serve cultura, non solo tecnologia. Bisogna tendere all’efficienza dei processi come vera chiave di rilancio: l’IT gioca certamente un ruolo principe nel perseguire l’obiettivo, ma occorre innanzitutto essere pronti e ricettivi all’innovazione. Come? Attraverso la flessibilità e nuove competenze (da qui, l’Ict come motore per generare professionalità nuove, come i data scientist, e creando posti di lavoro, contribuendo alla crescita occupazionale del Paese), ma anche grazie alla conoscenza di best practice e metodologie consolidate.

Sas in Italia è impegnata da tempo sui tre fronti che possono fare la differenza sul nostro mercato: la formazione e creazione di competenze analitiche attraverso programmi con le università per l’inserimento di giovani nel mondo del lavoro (più di cento all’anno); la creazione di innovazione nelle imprese pubbliche e private grazie all’utilizzo esteso oggi accessibile di soluzioni analitiche in real-time e ad alte prestazioni; il rafforzamento di una rete di partnership che faciliti i processi di trasformazione settoriali e contribuisca alla qualità dei progetti in cui Sas è coinvolta.

È un percorso che va fatto a piccoli passi ma rapidamente e con determinazione: l’innovazione si prepara, non si può afferrare tutta d’un colpo. Quindi, l’azione governativa deve spingere anche in direzione della formazione, dell’educazione, della divulgazione, altrimenti l’infrastruttura rimane solo una voce di spesa che non genera ritorni utili al Paese.

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