Sarà sempre guerra tra telco e Ott (Over the Top) o questo è l’inizio di una nuova era con sufficiente spazio di crescita per tutti gli attori coinvolti? Secondo IDate c’è ancora spazio per il rilancio degli operatori telefonici che, per sopravvivere all’inarrestabile ascesa degli Ott, si stanno – parola di nuovo conio – “Ott-izzando”, ovvero stanno cominciando a fornire tutta una serie di servizi finora tradizionalmente erogati dai loro competitor.
In una recente analisi Vincent Bonneau, capo della Internet Business Unit di IDate, ricorda innanzitutto, attraverso le cifre, la decadente parabola sperimentata negli ultimi anni dalle telco. Dal 2007 al 2015 i ricavi da servizi dei tradizionali operatori delle telecomunicazioni si sono mantenuti “piatti”, in media intorno ai 6 miliardi di euro annui. Invece, nello stesso periodo, i ricavi da servizi degli Ott hanno registrato una costante crescita, tanto che, prevede IDate, raggiungeranno gli 1,7 miliardi di euro nel 2015.
La società di analisi sottolinea dunque che, per correre ai ripari, le telco tendono ad aprire divisioni digitali all’interno dei loro gruppi, con l’ovvio obiettivo di accaparrarsi almeno una fetta del business di cui attualmente prosperano gli Ott.
Ma, si chiede ancora Vincent Bonneau, la guerra tra queste due realtà è davvero inevitabile? La sua risposta è “no”. Questo perché – motiva l’analista – ci troviamo di fronte non a un modello “a due lati”, ovvero telco contro Ott, pronte a competere sullo stesso campo offrendo lo stesso tipo di servizi agli stessi utenti, bensì il modello è “a tre lati”, laddove il terzo lato è rappresentato da questa sorta di ibridizzazione tra telco e Ott. In pratica gli operatori delle telecomunicazioni si sono messi a fornire i medesimi servizi proposti dai loro rivali Over the Top.
Ecco alcuni esempi pratici: Telefónica ha lanciato TU Go e TU Me, che sono app per la comunicazione sulla stregua di quelle degli Ott. Stessa cosa ha fatto Orange con l’app Libon. Su scala più ampia Gsma, associazione che rappresenta gli interessi degli operatori di telefonia mobile mondiali, sta sostenendo Joyn, un servizio congiunto di comunicazione multimediale lanciato in Spagna da Orange, Telefonica e Vodafone sulla falsariga dei vecchi sms.
Ma non è solo nei servizi di comunicazione che le telco si stanno cimentando in servizi in stile Ott. Nel comparto del video-hosting online, Orange ha acquistato Dailymotion, detto il “Youtube francese”; nel settore dei pagamenti via Internet Telefónica sta investendo in Boku e nel comparto di coul storage Ntt Docomo investe in Evernote.
Notevole inoltre l’impegno di alcune telco, come già accennato sopra, nell’istituire una divisione digitale il cui scopo specifico è fare ricerca e innovazione in nuove aree di crescita rese disponibili dall’era digitale.