Identità digitale, rischio “furto” per un italiano su quattro

Unicri: solo il 4% di cittadini è informato sul cybercrime. Cavallo di Troia dei pirati i device mobili usati per navigare su Internet

Pubblicato il 19 Gen 2011

È il paradosso degli italiani: sempre attenti a non farsi rubare
la macchina, o a dove tengono il portafoglio, ma ancora troppo
ingenui nel conservare la cosa più preziosa che hanno: la propria
identità. Tanto che un nostro concittadino su quattro è
potenzialmente esposto a furti di dati personali, che possono
portare a truffe e a crimini anche gravi. Il quadro è stato
tracciato dall'Unicri, agenzia delle Nazioni Unite per la
prevenzione del crimine. I dati fotografano una realtà desolante:
degli 800 intervistati (rappresentativi di 8 milioni di italiani),
uno su cinque non saprebbe a chi chiedere aiuto in caso gli fosse
rubata l'identità, mentre solo il 4% dichiara di essere molto
informato sull'argomento.

Le truffe d'identità hanno decine di sfaccettature: vanno da
quelle semplici, nelle quali una persona assume l'identità di
un'altra per divertimento (come accade sempre più spesso ad
esempio su Facebook), a quelle più ingegnose, in cui il
malintenzionato usa potenti software per sostituirsi alle banche, e
quindi accedere ai conti correnti di ignari utenti. Il cybercrimine
è talmente redditizio per chi lo pratica che in Gran Bretagna nei
primi 10 mesi del 2010 si sono stimati ricavi di 3,1 miliardi di
euro, legati solo a furti d'identità.
In Italia, un'indagine dell'Abi ha invece stimato per il
2009 ricavi da 1,6 a 2 miliardi. “Quest'anno e il prossimo –
spiega Raoul Chiesa, hacker e membro dell'Unicri, nonché uno
dei più grandi esperti di sicurezza informatica d'Italia – il
fenomeno esploderà, complice anche l'uso sempre più intensivo
dei dispositivi mobili per andare su internet".
E il fatturato dei truffatori informatici ha ormai raggiunto cifre
stratosferiche: “I ricavi a livello globale – conclude Chiesa –
hanno superato quelli del traffico d'armi e del traffico di
droga”.

Dall'indagine  emerge che la fascia d'età più a rischio
è quella dei giovani con età compresa tra i 25-30 anni, residenti
al nord e che fanno un forte uso di internet. Il 38,9% degli
intervistati ha molta paura del furto d'identità, l'11,9%
ha risposto di avere abbastanza paura del furto di d'identità
anche se pensa che sia difficile che capiti a lui e il 31,8% pensa
che basta stare attenti per evitarlo.

L'80% delle persone intervistate pensa di non essere esposto a
un potenziale furto d'identità perchè conserva pin del
proprio bancomat in luogo sicuro non nel portafogli, ritira la
posta tutti i giorni e controlla gli estratti conto della propria
banca. Tutte le altre possibili tecniche difensive(password su
internet, distruzione documenti cartacei) vengono adottate solo
nella metà dei casi. Il 17,2% dei partecipanti all'indagine
che frequenta la rete dice di lasciare sempre informazioni
personali su internet. Le informazioni maggiormente rilasciate sono
il proprio nome e cognome, indirizzo e-mail, data di nascita e
indirizzo abitativo.

I consigli per difendersi da un furto d'identità sono
semplici, ma indispensabili per non avere problemi: non bisogna mai
fornire dati personali a meno che non sia strettamente necessario;
mai lasciare la propria posta cartacea incustodita (ci sono dati
sensibili, come estratti conti e profili delle carte di credito);
bisogna sempre distruggere i documenti contenenti dati personali e
di pagamento di cui non si ha più bisogno; e, in caso di acquisti
online, è necessario prestare grande attenzione a che la
transazione sia sicura, e che il venditore sia affidabile.

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