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Il copyright sul palco di Sanremo2020. Appello al governo: “Direttiva subito”

La richiesta di associazioni e industria musicale al ministro Franceschini: “Basta procrastinare, serve sostenere l’innovazione superando il value gap”

Pubblicato il 07 Feb 2020

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“L’approvazione della direttiva europea sul copyright non è più rinviabile”. E’ l’appello che da Sanremo viene lanciato al governo perché anche l’Italia recepisca le nuove norme sul diritto d’autore volute dall’Europa.

“Per l’industria musicale – fanno sapere le associazioni insieme a Siae e Confindustria Cultura – si tratta di uno strumento essenziale per garantire un migliore e più equilibrato accesso ai contenuti digitali, garantendo un’adeguata remunerazione e una maggiore responsabilità per le piattaforme, superando il cosiddetto value gap e proiettando definitivamente il settore nell’era dello streaming”.

Adottata l’anno scorso dall’Unione europea dopo un acceso confronto in sede comunitaria, la direttiva, dice il presidente di Confindustria Cultura Innocenzo Cipolletta, “rappresenta un punto di equilibrio tra gli interessi dei consumatori, delle piattaforme e dei creatori di contenuto per uno sviluppo sano ed efficace dell’economia digitale dei prodotti culturali. Confidiamo nella responsabilità sempre dimostrata dal ministro Franceschini per il non più procrastinabile recepimento delle norme”.

I numeri della musica online in Italia

L’industria musicale rappresenta il settore con la percentuale di offerta online più elevata: infatti, oltre il 75% a livello globale – il 70% in Italia – del consumo di musica avviene grazie al digitale. Milioni di brani sono accessibili in qualsiasi istante e da qualsiasi luogo, senza barriere.

Il mercato italiano, nei primi mesi del 2019, ha mostrato una crescita del 5%, con lo streaming a rappresentare il 67% del settore. E l’87% dei cento album più venduti nel 2019 sono stati di artisti italiani: “Un successo notevole fanno sapere associazioni e industria – costruito anche da nuove generazioni di creativi”.

Per questo motivo – dice l’industria – è così importante che l’Italia segua l’Europa e recepisca al più presto la normativa comunitaria: “Per sostenere questo percorso di innovazione e per offrire al settore grandi opportunità, anche sul piano globale”.

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