Il digitale traina l’export dei Poli tecnologici del Lazio nel primo trimestre 2022. Emerge dal Monitor realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo che conferma la rilevanza dei poli hi-tech regionali nel panorama manifatturiero italiano. Le esportazioni sono cresciute complessivamente del 13,7% confermando il trend positivo già emerso nella seconda metà del 2021 e vedono in testa le performance del polo Ict che registra un incremento del 21,7% dopo la crescita del 31,9% nel 2021. In flessione l’export del polo aerospaziale dopo un brillante 2021.
L’inflazione non ferma l’export
Secondo l’analisi realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche dell’istituto bancario sul totale delle esportazioni manifatturiere laziali, di cui i poli tecnologici rappresentano il 50%, la dinamica inflattiva ha influito solo parzialmente: il risultato a prezzi costanti sarebbe stato +5,1% rispetto al primo trimestre 2021.
“Molto bene – si legge nel documento – il polo Ict romano che vede le vendite all’estero trainate dal mercato UK, primo sbocco commerciale, ma anche dagli scambi con Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti mentre dati negativi si registrano sui mercati mediorientali”.
In crescita anche il polo farmaceutico che registra un +16,7% rispetto al primo trimestre 2021.
Frena l’aerospazio regionale
Chiude in negativo invece il polo dell’aerospazio regionale dopo un 2021 brillante.
Indicazioni negative provengono dalla maggior parte dei mercati (Arabia Saudita in primis), a cui si contrappongono i risultati positivi nel Regno Unito, Francia, Qatar, Malesia e soprattutto Giappone.
Positivo anche il bilancio delle esportazioni dei due distretti manifatturieri tradizionali del Lazio, ceramica e agricoltura, nonostante il contesto critico, tra costi energetici in aumento, difficoltà di reperimento di materie prime e problemi nella logistica.
Sfida per difesa e sicurezza
“L’inflazione e le preoccupazioni per gli effetti economici del conflitto russo-ucraino inevitabilmente pesano sul tessuto imprenditoriale laziale – spiega Roberto Gabrielli, Direttore Regionale Lazio e Abruzzo Intesa Sanpaolo -. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali spingono l’intero sistema ad adoperarsi per trovare nuove soluzioni, nuovi mercati di sbocco e di approvvigionamento, nuovi modi di fare business. Le sfide in ambito di difesa e sicurezza così come la lotta al cambiamento climatico rappresentano una grande opportunità per le nostre aziende aerospaziali e Ict che vantano un ottimo posizionamento competitivo”.
Dal Pnrr risorse per 16 miliardi
Nel Lazio, spiega ancora Gabrielli, arriveranno risorse per 16 miliardi, dal Pnrr, dalla programmazione ordinaria Ue 2021-2027, dal Fondo di coesione comunitario.
Occorre tradurre i fondi in progetti capaci di incidere sulle infrastrutture, sulla digitalizzazione, sulla riqualificazione del tessuto urbano, sulla valorizzazione del nostro meraviglioso patrimonio culturale e sulla formazione. “Noi come Intesa Sanpaolo nell’arco del Piano d’Impresa 2022-2025 – conclude Gabrielli – intendiamo dare il nostro supporto all’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del Pnrr, mettendo a disposizione oltre 400 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese”.