Da Invitalia a PagoPA, passando per Leonardo, Consip e Infratel. Ma la lista delle partecipate statali i cui cda sono in scadenza da qui al prossimo anno è molto più lunga e il 2022 sarà un anno cruciale per le nomine: circa sono circa 350 i nomi da individuare per il rinnovo dei Consigli e collegi sindacali, a cui vanno aggiunti quelli per le posizioni di amministratori delegati e presidenti. A effettuare la ricognizione puntuale della situazione è la società di consulenza In-Rete nel report “Il domino delle nomine”. (SCARICA QUI IL PAPER).
“Nei primi mesi del 2022 – entro la metà dell’anno – saranno da individuare i nomi per quelle cariche scadute nel 2021 non ancora rinnovate. Successivamente, il focus passerà alle nomine per le cariche in scadenza il 31 dicembre 2022”, si legge nel report.
Già scaduti a fine 2021 i vertici di Invitalia, la società partecipata al 100% dal Mef e capitanata da Domenico Arcuri. Il rinnovo è previsto entro il 30 giugno. Scade invece a fine anno il mandato di Infratel, la in-house del Mise partecipata al 100% da Invitalia e guidata da Marco Bellezza – il rinnovo è previsto fra aprile e giugno del 2023.
Sul fronte pubblica amministrazione tempo scaduto, lo scorso 31 dicembre, per PagoPA – la piattaforma tecnologica di pagamento – che vede al vertice Domenico Virgone: il rinnovo è previsto entro il 30 aprile di quest’anno. Scadenza a fine 2022 per il cda di Consip, la società per l’acquisto di beni e servizi e consulenze per la pubblica amministrazione guidata da Cristiano Cannarsa, il cui rinnovo è previsto entro il 30 aprile del prossimo anno.
Riguardo al colosso delle tecnologie della Difesa Leonardo, partecipato al 30% dal Mef, il cda a 10 membri che vede al vertice Alessandro Profumo è “scaduto” lo scorso 31 dicembre mentre il mandato del presidente Luciano Carta scade a fine 2022. Il rinnovo è pianificato entro il 30 giugno 2023.