Nuova edizione del Mobility Report di Ericsson che per che per la prima volta offre una panoramica sul futuro delle reti 5G, per quali la ricerca prevede 150 milioni di sottoscrizioni entro il 2021. Tra i paesi che faranno da driver all’adozione della nuova rete ci sono Corea del Sud, Giappone, Cina e Stati Uniti. La transizione verso la tecnologia 5G, spiega il rapporto, porterà nuove industrie e mercati verticali ad una trasformazione Ict.
“Il 5G è qualcosa di più di servizi in mobilità ultra veloci e abiliterà nuovi utilizzi nell’ambito dell’Internet delle Cose – spiega Rima Qureshi, senior vice president & chief strategy officer di Ericsson –. Noi, ad esempio, abbiamo realizzato un prototipo per applicare le funzioni delle reti 5G e i data analytics ai trasporti pubblici, che permette di risparmiare risorse, ridurre il traffico e, di conseguenza, l’impatto sull’ambiente”. Secondo Qureshi la trasformazione ICT diventerà “sempre più comune e diffusa in tutte le industrie, quanto più il 5G diventerà sempre più concreto nei prossimi anni.”
Sarà proprio l’Information and Comunication Technology, spiega il Mobility Report, a permettere una riduzione del consumo energetico e delle emissioni di gas serra in tutti i settori industriali fino a 10 giga tonnellate di CO2e, ossia il 15% delle emissioni globali di gas serra nel 2030.
Attesa una crescita delle nuove sottoscrizioni alla banda larga: già nel 2016 si raggiungerà la quota di 4 miliardi di abbonamenti legati ad uno smartphone.
In generale, da qui al 2021 il volume del traffico da smartphone in Europa e Nord America crescerà di 6 volte e oscillerà tra i 18 e i 22 Gb al mese, trainato soprattutto dalla fruizione di contenuti video da dispositivo mobile, che entro il 2021 costituiranno il 70% del totale del traffico dati. Già oggi, in molte reti, YouTube rappresenta il 70% di tutto il traffico video, mentre Netflix potrebbe raggiungere il 20% nei mercati in cui è disponibile.
Riguardo alla tecnologia Lte, sarà la Cina il mercato più grande con 350 milioni di abbonamenti entro la fine dell’anno in corso, ossia il 35% delle sottoscrizioni 4G di tutto il mondo, e 1,2 miliardi fra 6 anni.
Anche in Africa, che 5 anni fa contava 500 milioni di sottoscrizioni alla telefonia mobile, ci sarà un vero e proprio boom di connessioni: entro la fine del 2015 i device connessi toccheranno il miliardo. La diffusione della connettività migliorerà anche l’inclusione finanziaria per quel 70% della popolazione africana che potrà accedere a servizi finanziari in mobilità.