“Molteplici fattori continuano a minare il pieno empowerment femminile e alimentano la persistenza di stereotipi che ostacolano l’affermazione e l’autonomia delle donne nelle nostre società. Riconoscere e contrastare queste barriere rimane un obiettivo fondamentale per i Paesi del G20″.
E’ quanto dichiarano nel documento conclusivo i partecipanti alla Conferenza del G20 sulle donne, organizzata sotto la presidenza italiana.
Discipline Stem e alfabetizzazione finanziaria
Il focus del “manifesto” finale accende i riflettori su “Stem, alfabetizzazione finanziaria e
digitale, ambiente e sostenibilità” per favorire l’empowerment e contrastare il gender gap nel mercato del lavoro, accesso alla leadership e salario.
Infatti, si legge nel documento, si registra il “perdurante gap digitale di genere”, sia in termini di accesso alle piattaforme digitali che di sviluppo di nuove competenze, come ad esempio l’alfabetizzazione finanziaria” e la “scarsa partecipazione delle donne nelle discipline Stem“. E si sottolinea quindi “l’esigenza di ridurre le barriere per l’accesso delle donne e delle ragazze nelle imprese dei settori stem è un percorso che parte fin dalle scuole primarie e secondarie promuovendo l’istruzione nelle discipline stem”.
Nel documento conclusivo si evidenzia anche che “l’alfabetizzazione finanziaria gioca un ruolo fondamentale nel garantire l’indipendenza economica delle donne e nella promozione di iniziative di imprenditoria femminile, anche grazie alla semplificazione dei sistemi di
accesso al credito”.
Le strategie per favorire la leadership femminile
Quanto a Lavoro, empowerment economico ed armonizzazione dei tempi di vita “i partecipanti alla Conferenza hanno convenuto sulla necessità di rafforzare gli impegni e le azioni politiche volti a colmare i divari di genere nel mercato del lavoro e in particolare la disparità salariale, a rimuovere tutti gli ostacoli che di fatto impediscono l’accesso delle donne a ruoli di leadership e, infine, a sostenere l’imprenditorialità femminile”.
Le criticità del lavoro agile
Non manca anche un passaggio sul “lavoro agile” e le sue “criticità in termini di salute e benessere fisico e mentale, di sicurezza (compreso il rischio di violenze domestiche), di orario lavorativo e di parità di trattamento e opportunità tra chi lavora da remoto e chi invece svolge il proprio lavoro all’interno dei locali aziendali”: è essenziale, affermano quindi i partecipanti al G20 sulle donne “promuovere misure e politiche tese ad evitare che il lavoro da remoto possa acuire la segmentazione del mercato del lavoro a discapito delle donne, conducendo a nuove forme di disuguaglianza”.
Approccio sistemico al gender gap
Sulla base degli sforzi precedentemente compiuti, la Conferenza è riuscita “nel suo obiettivo originario di raccogliere input diversi per favorire un approccio sistemico, strutturato e trasversale al tema dell’empowerment delle donne nel contesto del G20″.
Sono stati considerati “gli input derivanti dal lavoro svolto nel 2021 sotto la Presidenza italiana del G20 dagli incontri ministeriali, dal Women20 e dal G20 Empower, dai gruppi di lavoro ad hoc istituiti all’interno del Civil20 e del Business20, oltre ai principali studi e alle analisi elaborate da Ilo e Ocse”.
La crisi che ancora stiamo vivendo, si legge nel documento, “ha colpito sproporzionatamente le donne, interessando maggiormente quei settori economici in cui prevale la presenza di lavoratrici e spesso caratterizzati da un alto tasso di informalità”.
A ciò si aggiunge che le donne rappresentano la maggioranza dei lavoratori in ambito sanitario, il settore che ha subito maggiormente il peso della risposta all’emergenza pandemica. Gli effetti della pandemia hanno fornito ulteriori conferme dell’esistenza di disuguaglianze nei sistemi sanitari“. Infine, è aumentata la violenza contro le donne e le ragazze. “E’ quindi una emergenza che richiede
risposte adeguate”.