Il Gdpr imprime una svolta alle strategie delle web company. Con l’obiettivo di mettersi al riparo da eventuali violazioni della privacy, Google chiude Mobile Network Insights, servizio di “diagnostica” delle prestazioni di rete a disposizione degli operatori mobili: una “mappatura” dei punti deboli realizzata grazie alla condivisione dei dati (anonimi e rilasciati con il consenso) degli utenti Android. Troppo rischioso in un’era di grande attenzione alla privacy.
Lanciato a marzo 2017, il servizio forniva ai gestori uno strumento per testare la potenza del segnale e le velocità di connessione offerte nelle varie aree.
La portavoce di Google Victoria Keough ha confermato la mossa ma ha rifiutato di fornire dettagli sui motivi: “Siamo sempre impegnati a migliorare le prestazioni di rete attraverso le nostre app e servizi per gli utenti”.
La chiusura del servizio di Google è solo l’ultimo esempio delle strategie più “accorte” adottate dalle web company che preferiscono spesso terminare un servizio che rischiare una violazione o un ulteriore controllo da parte dei legislatori. Sempre Google in aprile ha chiuso su Youtube il servizio Video Checkup che consentiva ai clienti in Malesia di confrontare le streaming capacity del proprio provider in un punto specifico con altri operatori. Così come Facebook ha impresso una svolta alle proprie policy dopo lo scandalo Cambridge Analytica.