La World Wide Web Conference arriva alla ventiquattresima edizione, e sbarca in Italia: si svolgerà dal 18 al 22 maggio alla Fortezza da Basso di Firenze. “La prima conferenza del World Wide Web si tiene nel maggio del 1994 a Ginevra – spiegano gli organizzatori – presso la sede del Cern. Proprio nel luogo dove quattro anni prima Tim Berners-Lee aveva concepito l’idea di un sistema informativo a base di ipertesti accessibile tramite l’Internet, un manipolo di 380 scienziati e ricercatori da tutto il mondo si riunisce per disegnare le evoluzioni future della Rete. In quel momento, il Web stava rapidamente uscendo dall’ambiente scientifico e accademico nel quale era nato: in quell’anno compare il browser Netscape Navigator e gli utenti collegati in tutto il mondo superano i 13 milioni”.
I numeri oggi sono ben diversi, con gli utenti del Web hanno ormai valicato la soglia dei tre miliardi, e le sfide sono cambiate profondamente. A Firenze “centinaia di ricercatori, accademici e rappresentanti di imprese da tutto il mondo si riuniscono con lo stesso obiettivo delle origini. Anche se i tempi, e le tecnologie, sono profondamente cambiati. La conferenza di Firenze vuole servire – spiegano gli organizzatori – per la ventiquattresima volta, da forum globale per discutere e confrontarsi sulle tecnologie del web del futuro, nonché del loro impatto sulla cultura e sulla società”.
Per toccare i “temi caldi” sono in programma 26 workshop, centinaia di presentazioni e dimostrazioni, decine di tavole rotonde e sessioni specializzate per discutere di privacy e sicurezza, di social media e di applicazioni, di multimedia e di standard, di architettura e di protocolli, oltre a un largo ventaglio di soluzioni avanzate sulle possibili evoluzioni della tecnologia di comunicazione digitale. Tra i keynote speaker Andrei Broder, distinguished scientist a Google (che partecipa alla conferenza per la diciannovesima volta), Deborah Estrin, professoressa di Computer science
alla Cornell Tech, e Jeanette Hofmann, direttrice dell’Humboldt Institute for Internet and Society e docente di Internet policy all’Università di Berlino.
Tra gli eventi collegati:
– La conferenza Big Data 2015, in cui si discuterà di privacy, etica e governance nella sfera di “big data”, con la partecipazione di Alex Smola, professore alla Carnegie Mellon, e Vahab Mirrokni, a capo della ricerca sugli algoritmi alla Google Research di New York.
– La quinta International Digital Health Conference, che si concentrerà sulla computer science collegata ai temi della salute pubblica, con un vasto raggio di argomenti: monitoraggio dei device indossabili, tecnologie persuasive, intelligenza epidemica, sorveglianza partecipativa
– La conferenza “Made in Italy on the web” sul Digital marketing, dedicata alle soluzioni “per sviluppare un approccio funzionale al marketing digitale, osservando casi di successo del Made in Italy”. Fra gli speaker Luca Lo Curzio (Luxottica) Alessio Gianni (Barilla), Alessandro Antiga (Google Italy) Gianluca Brozzetti (gruppo Buccellati), Rodolfo Maralli (Castello Banfi).
– L’Entrepreneur Track, che sulle startup raggruppa gli attori di tutti i passaggi che vanno dalla ricerca, sperimentazione e idea di business fino alla creazione di imprese innovative di successo. Fra gli speaker invitati Uri Levine (Waze) e Bill Coughran (Sequoia Capital).
– l’Innovaction lab, per aiutare gli studenti universitari a comprendere le potenzialità di mercato di un progetto innovativo e a capire come presentarlo ai venture capitalist e agli angel investor.
– La Conferenza internazionale Web for All (W4A) si concentrerà sul tema “The Wearable Web”, il web indossabile. Tra i relatori Lorenzo Chiari dell’Università di Bologna e Kevin Carey, presidente del Royal National Institute of Blind People.
– La Conferenza Ddd3 (Digital disease detection) nasce per mettere in contatto innovatori nel campo della tecnologia e dell’healthcare per focalizzare il settore emergente più interessante: la diagnosi precoce della malattia.Tra i keynote seaker Peter Ohnemus di Dacadoo, Deborah Estrin della Cornell Tech University e Jay Bhatt del Chicago Department of Public Health.