L’ANNUNCIO

Asta 5G, Di Maio rassicura le telco: “Saranno ben ripagate”

Il vicepremier al Summit Huawei: “Gli introiti rimarranno nel settore tecnologie. Gli imprenditori devono avere un ritorno in investimenti”. Si riapre il fronte emissioni: “Primaria la salute dei cittadini, ma serve analisi di impatto”. Annunciati fondi ad hoc nella legge di bilancio su Blockchain, AI e Iot. Plauso di Asstel. L’allarme dei sindacati, “gara a rialzi incontrollati, rischio occupazione”

Pubblicato il 28 Set 2018

di-maio

“Vogliamo aumentare gli investimenti pubblici e privati per le tecnologie, in manovra abbiamo istituito un fondo apposito per intelligenza artificiale, blockchain e internet delle cose“. Lo ha detto Luigi di Maio, vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, nel corso del Summit 5G promosso da Huawei alla Camera dei deputati. Non è mancato un riferimento alla blockchain, dopo che l’Italia proprio ieri ha fatto il suo ingresso nella partnership europea sulla distributed ledger technology: “Sull’innovazione dovevamo decidere se essere parte del cambiamento – sottolinea il vicepresidente del Consiglio – Abbiamo deciso per l’adesione alla blockchain partner europea”.

Poi il ministro per lo Sviluppo economico si è soffermato sull’asta per le frequenze 5G in corso e ormai arrivata a un ammontare di 5,8 miliardi, ammettendo che “La gara per il 5G sta superando ogni più rosea aspettativa per lo Stato”, ma anche riservando parole dolci alle telco: “Voglio rassicurare gli operatori – ha aggiunto – sul fatto che i loro saranno soldi ben spesi”.  “Vogliamo sviluppare questa tecnologia che nella nostra visione ha una centralità assoluta – afferma Di Maio – e ne aiuteremo il più possibile la proliferazione. Gli operatori che hanno investito miliardi in una gara così importante saranno ben ripagati, devono avere comunque un ritorno”. Infine il tema delle emissini eletrtromagnetiche: “La salute dei cittadini per il governo è una priorità – spiega il vicepremier – è necessaria una attenta analisi dell’impatto che sia affidata a organismi indipendenti. Tutte le decisioni saranno prese insieme agli operatori del settore per trovare insieme le soluzioni migliori”.

“E’ chiaro ed evidente che l’equivalente dell’introito della gara 5G dovrà essere reinvestito in nuove tecnologie – aggunge Di Maio – Abbiamo operatori privati che stanno facendo investimenti importanti in questa autostrada digitale, che saranno ben ripagati, e quindi mi aspetto investimenti sempre in nuove tecnologie. Gli imprenditori che hanno investito in questa gara devono averne comunque un ritorno in investimenti tecnologici che consentano al loro mondo di continuare a svilupparsi in Italia”.

Sull’asta si fanno sentire i sindacati che lanciano un allarme occupazione per il grande rialzo in corso. In una nota unitaria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil parlano di rilanci svolti “in un regime incontrollato, senza una analisi razionale tra l’investimento e ipotetici e redditivi ricavi legati ai servizi a banda ultralarga”. Facendo un’analisi della situazione economica del settore “caratterizzato da aziende pesantemente indebitate, con ricavi e margini in calo, una competizione sui prezzi che penalizza investimenti e innovazione, utilizzo di ammortizzatori sociali”, i sindacati ritengono “irresponsabile questa operazione frenetica per accaparrarsi gli spettri di frequenza, che se accompagnati, dalle medesime politiche di compressione competitiva sui prezzi, rischia di mettere a rischio la continuità aziendale di alcuni operatori”. Le segreterie chiedono un tavolo con il Governo per avviare un confronto sul settore delle Tlc “al fine di condividere tanto le preoccupazioni di sistema e tanto le strategie di sviluppo, innovazione e digitalizzazione del Paese a salvaguardia dei livelli occupazionali di tutta la filiera in un settore fortemente indebitato e caratterizzato dalla bassa marginalità”.

Oggi il Mise ha intanto pubblicato un avviso pubblico per la manifestazione di interesse per la selezione di 30 componenti del gruppo di esperti di alto livello per l’elaborazione della strategia nazionale sulle tecnologie basate su registri distribuiti e blockchain: la procedura rimarrà aperta fino alle 24.00 del 28 ottobre. “Il Mise ritiene una priorità fondamentale per il nostro Paese conoscere, approfondire e affrontare il tema delle Distributed Ledger Technologies (DLT) e della Blockchain – si legge in una nota del ministero – nonché aumentare gli investimenti pubblici e privati in tale direzione e nelle tecnologie strettamente connesse alle stesse”. Così, dopo l’adesione dell’Italia alla partnership europea, il prossimo passo del Mise è l’adozione di una Strategia Nazionale per le DLT e la Blockchain, da elaborare avvalendosi di un gruppo di esperti che approfondisca policy e strumenti.

Sono ventuno in tutto i paesi Ue che hanno già sottoscritto gli impegni della cosiddetta “European Blockchain Partnership” in occasione del Digital Day 2 in primavera (Austria, Belgio, Bulgaria, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta,  Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Norvegia), mentre in un secondo momento si sono uniti Grecia, Romania, Danimarca e Cipro.

Ad oggi la Commissione europea ha investito oltre 80 milioni di euro in progetti legati al Blockchain e circa 300 milioni di euro sono previsti per lo sviluppo della tecnologia entro il 2020.

Quanto invece all’intelligenza artificiale, a testimoniare l’attenzione del governo verso le nuove tecnologie c’è il fatto che Agid all’inizio del mese ha lanciato la call “Cambia la burocrazia. Usa l’Intelligenza! destinata alle imprese innovative per promuovere percorsi di open innovation tra amministrazioni e aziende e modernizzare processi e servizi della pubblica amministrazione attraverso l’AI. Si tratta di un programma di co-progettazione, promosso da Agid dedicato ad imprese innovative che utilizzino l’Intelligenza Artificiale come tecnologia portante della propria offerta di servizi. “Obiettivo finale del percorso è – spiegano da Agid – consentire alle imprese innovative di collaborare per cambiare il modo di lavorare delle pubbliche amministrazioni, proponendo soluzioni che possono migliorare i processi interni ed i servizi al cittadino”.

Plauso di Asstel, il presidente Pietro Guindani: “Condividiamo le dichiarazioni del ministro Di Maio, l’industria delle Tlc è pronta alla sfida: gli ingenti investimenti affrontati dalle aziende, come ha riconosciuto lo stesso ministro, devono essere accompagnati da adeguate politiche pubbliche, affinché il Paese possa dotarsi di una infrastruttura tecnologica moderna e avanzata e sostenere parimenti la tenuta occupazionale di un settore vitale. Asstel accoglie positivamente anche l’impegno del Ministro a discutere, in sedi istituzionali, autorevoli e indipendenti, gli attuali limiti tecnici italiani per la costruzione delle reti di telecomunicazioni definiti da una normativa difforme dagli standard europei. Il confronto pubblico trasparente attesterà l’impegno di tutti per garantire sviluppo e crescita, nel pieno e integrale rispetto della sicurezza e la salute dei cittadini”.

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