Il Lazio in campo a sostegno dell’imprenditoria digitale. “Basta leggere i dati sul ritardo italiano per capire che la trasformazione digitale è la sfida di oggi per le piccole e medie imprese -spiega l’assessore regionale allo Sviluppo econmico Gian Paolo Manzella – Per questo abbiamo promosso Digital Impresa Lazio, un programma che prevede strumenti di finanziamento, formazione, assistenza proprio per assicurare la migliore transizione”. I primi bandi del programma sono stati pubblicati e mirano ad aiutare le Pmi del territorio a dotarsi di strumenti tecnologici adatti a migliorare la propria competitività e il proprio posizionamento sul mercato.
“Con il primo bando digitalizzazione, con una dotazione di 5 milioni di euro – continua Manzella – imprese e professionisti possono avere fino a 25mila euro di finanziamento per introdurre soluzioni digitali per migliorare sistemi di vendita e gestione amministrativa, introdurre pagamento e prenotazione online, rafforzare logistica e sicurezza informatica”.
“A questa misura di carattere finanziario – spiega Manzella – abbiamo affiancato l’assistenza alle imprese. Con il bando ‘Digital Innovation Hub’ sarà infatti individuato un soggetto specializzato nell’accompagnare le imprese nella trasformazione tecnologica. A fine anno ci sarà un secondo bando per progetti di dimensione superiore, sulla scia dell’esperienza di Industria 4.0. Nel complesso sono 18 milioni di euro di fondi europei che vogliamo aiutino le piccole e medie imprese ad affrontare questa sfida”.
Secondo i dati del Desi relativi all’Unione Europea, infatti, l’Italia occupa il ventitreesimo posto tra gli Stati membri dell’UE in fatto di integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese. Per quanto riguarda invece il Lazio oltre l’85% delle imprese non utilizzano tecnologie 4.0, mentre appena il 63,9% delle imprese con piu’ di dieci dipendenti possiede un sito web contro il 72% della media nazionale. Una situazione in cui è ancora forte il divario fra le grandi e le piccole e medie imprese: secondo il Mise, infatti, circa la metà delle aziende oltre i 250 lavoratori e più di un terzo di quelle tra 50 e 250 dipendenti hanno già adottato almeno una tecnologia 4.0, percentuale che scende invece al 24,4% per le Pmi che hanno fino a 50 dipendenti.