Il Lazio spinge sull’Ict. Sul piatto 230 milioni

I fondi sono previsti dal “Primo programma strategico triennale” della ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Polverini: “Puntiamo a stimolare il tessuto produttivo locale”

Pubblicato il 24 Mag 2011

“La ricerca fa impresa”. È questo lo slogan che racchiude il
senso del Primo Programma Strategico Triennale della Ricerca,
dell’Innovazione e del Trasferimento tecnologico 2011-2013,
definito dalla Regione Lazio e presentato questa mattina, presso il
Museo Maxxi.

Il piano prevede risorse regionali e comunitarie per 237.5 milioni
di euro per la realizzazione degli obiettivi strategici tramite il
rafforzamento della collaborazione costante tra mondo produttivo e
sistema della ricerca al fine di potenziare i processi di
trasferimento tecnologico e favorire il sistema delle Reti tra
tutti i soggetti impegnati nel settore dell’innovazione. In
particolare, la Regione mette a disposizione 54 milioni di euro per
valorizzare il sistema della ricerca e il capitale umano altamente
specializzato in progetti di ricerca e sviluppo presentati da
imprese anche in collaborazione con organismi di ricerca.

“Con questo strumento – ha sottolineato la presidente Polverini
– vogliamo stimolare l’innovazione nel tessuto produttivo
laziale, legando le nuove opportunità di sviluppo ai processi
innovativi e favorire sia la creazione di nuove imprese che
sostenere la domanda di innovazione a partire da idee innovative di
qualunque genere e settore in un’ottica di massima apertura verso
il mondo produttivo del nostro territorio”.

Il Programma triennale della ricerca rappresenta una componente
strutturale della politica economica di questa regione ed il suo
contenuto operativo mira ad orientare le politiche regionali di
settore verso la direzione di premiare le componenti della ricerca
più attive nel processo di interazione stabile e continuo con il
sistema produttivo locale.

La finalità è pertanto quella di rendere il territorio laziale
pronto a compiere quella transizione verso un modello
imprenditoriale particolarmente favorevole alla realizzazione di
attività di sviluppo industriale, innovazione tecnologica e
sfruttamento competitivo di nuove frontiere in campo scientifico,
tecnologico, economico e sociale.

“Con questo programma – ha concluso la Polverini – che
modifica radicalmente sia l’approccio che la natura degli
strumenti fino ad oggi messi in campo, la Regione ha fissato un
obiettivo ambizioso ma realizzabile, che richiede certamente uno
sforzo comune da parte di tutti gli attori operanti nel territorio,
provenienti sia dal pubblico che dal privato e che dovrà tradursi
in una sfida importante per i prossimi anni, supportata dalla
consapevolezza di essere presenti su un territorio che esprime
grandi eccellenze e che pone il Lazio fra le regioni guida nel
campo della ricerca scientifica e della tecnologia avanzata”.

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