Venti milioni di euro per il capitale di rischio delle Pmi
innovative del Lazio: sono le risorse attivate dalla Regione grazie
al nuovo Fondo Por, annunciato dal presidente Renata Polverini. Il
fondo, gestito da Filas, prevede una dotazione di 20 milioni di
euro ai quali ne verranno aggiunti altri 20 da investitori
privati.
Tra gli investimenti preferenziali quelli a favore delle start up e
delle imprese innovative. I settori privilegiati saranno
l'Aerospazio, le Bioscienze, il Chimico farmaceutico, l'Ict
e l'Audiovisivo, ma anche il turismo, la cultura e
l'economia del mare. "Con questo fondo -spiega la
Polverini – la Regione interviene per la crescita del venture
capital nel Lazio, un asset strategico per incentivare imprese sane
e renderle più innovative. Il fondo è a sostegno di chiunque,
imprese e persone, e si pone in sintonia con il fondo italiano di
investimento promosso dal governo, che si rivolge a imprese più
affermate".
L’obiettivo è attrarre nel Lazio una quota significativa degli
investimenti dei fondi professionali privati, che attualmente
privilegiano le iniziative di altre territori. Infatti, molto
diffuso nei sistemi finanziari anglosassoni e nel Nord Italia, ma
ancora poco nel Lazio, il Venture Capital è uno strumento
finanziario strategico per la Regione: un apporto di capitali teso
al profitto e a stimolare la crescita del settore del private
equity.
Il Fondo Por risulterà un acceleratore per l’occupazione e
l’innovazione in settori chiave per la regione, a tutto vantaggio
delle Pmi e dei co-investitori. Il fondo, infatti, da un lato
aumenta la patrimonializzazione delle Pmi, spesso
sottocapitalizzate, dall’altra fornisce ai co-investitori
meccanismi di protezione del capitale investito, di rendimenti più
premianti in caso di esito positivo dell’investimento e
possibilità di rimborsi su alcune delle attività di
valutazione.
Polverini ha ricordato che "il Lazio ha un numero di
ricercatori e un'intensità di spesa per ricerca e sviluppo che
lo pongono in una posizione di leadership in Italia, insieme alla
Lombardia. L'attività di ricerca, però, è ancora troppo
sostenuta dal settore pubblico. Il Fondo si propone quindi di
aumentare la propensione imprenditoriale dei soggetti della ricerca
pubblica ".
"Verranno attivate anche misure di promozione per un dialogo
più efficace tra chi ha idee valide prosegue il governatore – non
solo frutto di attività di ricerca, e chi ha i capitali per
svilupparle, come avviene nelle economie più competitive". Il
fondo regionale sarà a disposizione anche di singole persone
fisiche che vogliano assumersi il rischio di investire.
''La durata del fondo – conclude l'assessore regionale
al Bilancio Stefano Cetica – è complessivamente di dieci anni, e
potrà effettuare investimenti fino al 2015 con un importo massimo
di 1,5 milioni, che potranno diventare 3 milioni in caso di start
up''.