Se le ricerche su Google possono essere considerate come un termometro della fama e dell’apprezzamento di cui i prodotti italiani godono nel mondo, allora il Paese sta facendo degli importanti passi in avanti rispetto alla considerazione di cui gode all’estero. Lo evidenzia il rapporto I.T.A.L.I.A. 2019 – Geografie del nuovo made in Italy, realizzato da Symbola, Unioncamere e Fondazione Edison, secondo cui le ricerche sul motore di ricerca legate al made in Italy e alle parole chiave correlate sono cresciute del 56% nel triennio 2015-2018.
Da una ricerca Ipsos emerge inoltre, come è stato illustrato a Tra per la presentazione del rapporto, che nonostante questo la percezione e la consapevolezza delle capacità del Paese non sono ancora ottimali: infatti nonostante l’Italia sia tra i primi 10 Paesi al mondo per investimenti in ricerca e sviluppo, soltanto il 13% degli italiani ne è consapevole, e il 45% pensa che questa notizia si poco attendibile.
“Il Rapporto mette in luce un volto dell’Italia che non è conosciuto a sufficienza – afferma Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere – L’export nazionale è aumentato di quasi il 60% in 10 anni, passando da un saldo negativo ad un saldo positivo di circa 39 miliardi di euro. Il nostro Paese vanta quasi mille prodotti su 5mila ai primi posti nel mondo in termini di saldo commerciale”.
“Troppo spesso questo Paese – conclude Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbols – non ha piena coscienza delle proprie potenzialità. Tanto che è una delle nazioni al mondo in cui è maggiore la forbice tra percezione interna, spesso negativa, e percezione esterna positiva e favorevole. Un’Italia che fa l’Italia può essere protagonista se trova una visione comune, se non lascia indietro nessuno, se non lascia solo nessuno”.