LO STUDIO

Il mobile banking non sfonda tra gli italiani, lo usa solo il 39%

Il nostro Paese si attesta sotto la media europea pari al 47% anche la percentuale degli utenti sale rispetto al 36% dello scorso anno. In pole per Olanda, Uk e Lussemburgo. I dati del report di Ing Bank

Pubblicato il 25 Ago 2016

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Il 39% degli italiani in possesso di dispositivi mobili utilizza i servizi bancari mobile, gestendo il proprio denaro tramite smartphone o tablet, un dato in crescita rispetto al 36% dello scorso anno. È quanto emerge dall’indagine sul mobile banking condotta da Ing Bank su un campione di circa 15.000 risparmiatori in 15 Paesi in cui il gruppo è presente. L’Italia si conferma al di sotto della media europea pari al 47%, mentre spiccano tra i Paesi che maggiormente utilizzano il mobile banking l’Olanda (63%), il Regno Unito (55%), Lussemburgo (52%) seguiti dalla Spagna (51%) e Austria (50%).

Spicca tra gli italiani la propensione a passare al mobile banking nei prossimi 12 mesi: il 24% si dichiara interessata a passare ai servizi bancari digitali tramite smartphone e tablet nei prossimi 12 mesi, contro la media europea del 16% e il 10% di Australia e Usa. La maggioranza di chi ha scelto di adottare il mobile banking ritiene che abbia cambiato in meglio il modo in cui gestisce il denaro: lo pensa il 75% degli italiani e il 71% degli europei. Relativamente ai benefici percepiti il dato italiano, insieme a quello di Romania (72%), Polonia (75%) e Turchia (85%) si colloca al di sopra della media europea, ferma al 71%.

“La prima forma di risparmio è il controllo delle proprie risorse e la consapevolezza delle spese – commenta Sergio Rossi, head of marketing & customer centricity e chief innovation officer di Ing Bank Italia -. Il mobile banking sta aumentando questa consapevolezza, con il 75% dei risparmiatori intervistati che si sente più ‘padrone’ delle proprie finanze personali (50%), oppure è più puntuale nei pagamenti (23%), fino anche a risparmiare di più (21%)”.

Insieme alle abitudini dei consumatori cambiano anche i metodi di pagamento: in Italia il 66% del campione dichiara di aver usato molto meno contante durante l’ultimo anno e il 61% si dichiara propenso ad utilizzare molto di più i pagamenti tramite smartphone. Anche prendendo in esame nuove forme di pagamento come i bitcoin, gli italiani sembrano essere molto positivi, e nel 48% dei casi li considerano la nuova frontiera dei pagamenti. Molto più cauta la visione europea che registra percentuali del 33%. Nonostante la facilità (45%) e la velocità (53%) riscontrate, prevale comunque un certo scetticismo nei confronti delle app di pagamento di operatori non bancari: il 75% degli intervistati ha affermato di fidarsi più delle banche che di gruppi o social media, che comunque registrato un incremento significativo nell’ultimo anno: 16% complessivo rispetto al 9% dello scorso anno.

“L’esperienza del cliente si sta evolvendo rapidamente e crediamo che porti con sé opportunità per offrire servizi differenzianti – continua Rossi -. Il traffico sulle app ha ormai superato quello sul web in Ing Direct e i clienti vogliono accedere alla propria banca in mobilità, mentre stanno viaggiando, oppure mentre da tablet guardano la tv. Gli standard di servizio con cui oggi le banche si trovano a competere provengono sempre più da settori extra-bancari, ma le banche continuano a godere della fiducia e della credibilità che le rendono di fatto il partner più affidabile per la gestione del denaro”.

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