DISPLAY

Il monitor diventa curvo. I nuovi orizzonti dello human centricity design

La forma avvolgente dei nuovi modelli potenzia la user experience, salvaguardando la vista ma anche migliorando la percezione della qualità delle immagini. La conferma viene dagli analisti della Harvard medical school. Lo stato dell’arte? Il modello CF971 firmato Samsung, ideale per l’intrattenimento e l’home office

Pubblicato il 12 Gen 2017

Antonello Salerno

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Si dice che anche l’occhio voglia la sua parte e non a caso. L’importanza della vista nel lavoro è fondamentale e anche per questo la forma dei monitor si sta adattando in modo sempre più deciso alle esigenze delle persone. L’obiettivo? Rendere l’attività lavorativa, ma anche l’intrattenimento, sempre più “naturali”, secondo un’ergonomia che tiene conto del massimo comfort oltre che di un coinvolgimento più significativo..

All’avanguardia di uno human centricity design c’è Samsung, che dal 2014 a lavorato sulla curvatura dei monitor e che nel 2016 ha presentato il suo modello di punta, il CF791 da 34 pollici, che può contare su una curvatura di 1.500R. Certo è che dietro allo stato dell’arte ci sono trent’anni di R&D.

L’evoluzione della tecnologia display

I monitor si sono velocemente evoluti nel giro degli ultimi 30 anni, passando dai modelli CRT degli anni ’90, ingombranti e “faticosi” per la vista degli utenti, ai modelli LCD “flat”, arrivati sul mercato con gli anni 2000, molto più sottili e performanti. La comparsa degli schermi curvi risale al 2014, con il primo modello lanciato da Samsung, e da allora la tecnologia ha fatto altri considerevoli passi in avanti, fino alla definizione dell’ultimo modello, che riprende una filosofia di utilizzo già “metabolizzata” dagli utenti, normalmente abituati a lavorare o a passare il tempo libero utilizzando superfici curve, come potrebbero essere le pagine di un libro o di una rivista, gli schermi cinematografici Imax o quelli dei più recenti modelli di Tv. L’unità di misura della curvatura dello schermo è in millimetri il raggio che avrebbe l’intera circonferenza formata dalla superficie del display se arrivasse a chiudere un cerchio: quindi più basso è il numero, più curvo è lo schermo. Il primo monitor del 2014, ad esempio, contava su una curvatura di 4000R, contro i 1.500R dell’ultimo nato. La sfida tecnologica è quella di riuscire a riprodurre le immagini ad altissima qualità, senza che la curvatura influisca in negativo sui componenti critici dello schermo.

I benefici per la salute

Sono ormai disponibili diversi studi che indicano come il monitor curvo sia preferibile a quello piatto per gli utenti, a cominciare dai test di comfort visuale realizzati da Samsung/Tuv Rheinland: l’80% degli utenti coinvolti dalla ricerca ha giudicato il nuovo modello di schermo “confortevole per la lettura”, mentre il 63% l’ha giudicato ideale per la comodità di selezione, il 67% per la visualizzazione delle immagini e il 73% per la visione di video. Il segreto di questo tipo di monitor sta nel fatto che mantiene tutta la superficie dello schermo a una distanza costante dal punto di osservazione dell’utente, che non è così costretto a mettere a fuoco continuamente a seconda della zona dello schermo verso cui dirige lo sguardo. A dimostrarlo c’è lo studio clinico esplorativo incrociato per l’analisi della riduzione dell’affaticamento degli occhi con l’uso di schermi curvi” realizzato da Seong-Joon Kim, PhD all’ospedale universitario di Seoul.

Lo studio della Harvard medical school

Tra le ricerche più autorevoli sui benefici dei monitor curvi c’è quella realizzata da un gruppo di studiosi della Harvard Medical School, guidati da Eli Peli e Gang Luo, riassunti nel documento “Comparison of flat and curved monitors: eyestrain caused by intensive visual search task”, presentati a maggio durante l’annuale “Society of Information Display’s Display week” di San Francisco. Dallo studio è emerso che i monitor curvi possono ridurre

i sintomi della “Computer Vision Syndrome” dovuta a un utilizzo intensivo del PC.
I test hanno dimostrato che la maggior parte dei partecipanti ha riferito un peggioramento dei sintomi, quali affaticamento degli occhi, difficoltà di concentrazione, visione offuscata e occhi stanchi, in misura maggiore durante l’utilizzo del monitor a schermo piatto rispetto al monitor curvo. “I risultati dello studio di Harvard Medical School convalidano ulteriormente la nostra promessa di fornire soluzioni visive di alta qualità e piacevoli – afferma Seog-gi Kim, senior vice president, Visual Display business di Samsung Electronics – Continueremo a introdurre innovazioni che supereranno le aspettative dei nostri clienti”.

Le eccellenze tecnologiche

L’ultimo modello di monitor curvo sbarcato sul mercato è il CF791 da 34”, presentato da Samsung all’IFA 2016, la fiera dell’elettronica di consumo che si è tenuta a settembre a Berlino. La caratteristica principale del nuovo nato, privo di cadmio e che integra la tecnologia quantum dot, è la curvatura da 1.500R, che lo rende particolarmente adatto all’intrattenimento. Oltre all’uniformità di distanza eye-to-object, il monitor conta anche sulle funzioni di Eye Saver Mode e Flicker Free, che contribuiscono alla riduzione dell’affaticamento degli occhi anche nel caso di esposizioni prolungate.

Il CF791 è indicato anche per l’home office, poiché permette una maggiore leggibilità, anche negli angoli del monitor, con una risoluzione di 3440 × 1440, uno schermo più grande e un angolo di visione ampio 178 gradi, che fornisce una visualizzazione ottimale da qualsiasi direzione. Lo schermo è inoltre particolarmente indicato per chi lavora in multitasking, rendendo più fruibile l’interazione per gli utenti che utilizzano due finestre contemporaneamente. Quanto alle connessioni, il monitor CF791 monta due altoparlanti stereo integrati e connessioni multiple – due Hdmi, una display port e due Usb hub.

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